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Docenti neoassunti, disponibile un modello di patto per lo sviluppo professionale

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Sulla piattaforma on-line Indire dedicata alla formazione e prova dei docenti neassunti, nella sezione “Toolkit”, è reso disponibile un “Modello di patto per lo sviluppo professionale” per l’a.s. 2023-24, condiviso dall’USR per la Sicilia. I documenti presenti nella sezione “Toolkit” costituiscono materiali facoltativi a supporto della formazione.

Ricordiamo che il percorso formativo, della durata complessiva di 50 ore, è articolato in 4 distinte fasi:

  1. incontri propedeutici e di restituzione finale: 6 ore complessive massime
  2. laboratori formativi: 12 ore
  3. peer to peer ed osservazione in classe: 12 ore
  4. formazione on line: 20 ore.

Tra i documenti fondamentali del percorso ricordiamo il patto per lo sviluppo professionale.

Il DM 226/2022, all’art.5, comma 3, testualmente recita: “Il Dirigente scolastico e il docente in periodo di prova, sulla base del bilancio delle competenze sentito il docente tutor e tenuto conto dei bisogni dell’istituzione scolastica, stabiliscono, con un apposito patto per lo sviluppo professionale, gli obiettivi di sviluppo delle competenze di natura culturale, disciplinare, pedagogica, didattico-metodologica e relazionale, da raggiungere attraverso le attività formative di cui all’articolo 6 e la partecipazione ad attività formative attivate dall’istituzione scolastica o da reti di scuole”.

Al comma 4 dello stesso articolo: “Al termine del percorso di formazione e del periodo annuale di prova in servizio, il docente in periodo di prova, con la supervisione del docente tutor, traccia un nuovo bilancio di competenze per registrare i progressi di professionalità, l’impatto delle azioni formative realizzate, gli sviluppi ulteriori da ipotizzare”.

Sulla base di quanto sopra, è evidente la stretta connessione fra il Patto professionale e i laboratori formativi, i quali concorrono entrambi alla realizzazione del percorso di formazione in servizio.

I contenuti del patto

Il patto deve essere incentrato su azioni formative mirate al raggiungimento di quelle competenze non possedute dal docente in anno di prova, evitando di includere la ripetizione di laboratori con percorsi esperienziali già espletati precedentemente.

È dunque opportuno concordare con il docente un percorso formativo che colmi le lacune e potenzi le competenze possedute.

I laboratori formativi

La struttura dei laboratori formativi (incontri a piccoli gruppi, con la guida operativa di un tutor formatore) implica complessivamente la fruizione di 12 ore di formazione. Le attività si articolano, di norma, in 4 incontri in presenza della durata di 3 ore.

L’art.8, comma 4, del DM 226/2022 individua le aree trasversali utili alla strutturazione dei laboratori formativi, fermo restando che altri temi potranno essere inseriti in considerazione dei bisogni formativi di ogni contesto territoriale e delle diverse tipologie di insegnamento.

Durante questo anno scolastico appare comunque di particolare interesse dedicare una specifica attenzione ai seguenti temi:

  • attività di orientamento; ruolo dei docenti tutor e orientatore (nei percorsi di istruzione secondaria);
  • gestione della classe e delle attività didattiche in situazioni di emergenza;
  • tecnologie della didattica digitale e loro integrazione nel curricolo;
  • ampliamento e consolidamento delle competenze digitali dei docenti;
  • inclusione sociale e dinamiche interculturali;
  • bisogni educativi speciali;
  • innovazione della didattica delle discipline e motivazione all’apprendimento;
  • buone pratiche di didattiche disciplinari;
  • gestione della classe e dinamiche relazionali, con particolare riferimento alla prevenzione dei fenomeni di violenza, bullismo e cyberbullismo, discriminazioni;
  • percorsi per competenze relazionali e trasversali;
  • contrasto alla dispersione scolastica;
  • insegnamento di educazione civica con particolare riferimento alla prevenzione e al contrasto delle dipendenze;
  • valutazione didattica degli apprendimenti;
  • valutazione di sistema (autovalutazione e miglioramento);
  • educazione alla sostenibilità.

Modello di patto per lo sviluppo professionale