Noi docenti siamo chiamati ad essere punti di riferimento non solo dentro la scuola, ma anche fuori dalla scuola.
Mi riferisco a Eliana Frontini e Patrizia Starnone, agli onori e oneri della cronaca per brutti post sui fatti di questi giorni. Essere docenti non è una cosa tra le altre, non un mestiere come gli altri.
Perchè siamo comunque punti di riferimento, anzitutto come capacità di lettura e di riflessione, senza concedere spazio mentale e linguaggio agli slogan, alle banalità.
Sapendo poi sempre distinguere tra persona e problema.
Vedere docenti, invece, che ogni tanto lasciano trasparire volgarità linguistiche credo faccia male anzitutto a se stessa, perché dice della poca o assente capacità di riflessione, e poi a tutti, perché induce alla logica del sospetto: come si comporterà quando è in cattedra, col grande potere che è concesso di essere riferimento valoriale e culturale dei suoi studenti?
Quindi, prima di lasciarsi andare, pensarci cento, mille volte. Punti di riferimento dentro e fuori.
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