Home Personale Educazione civica, nessun posto di lavoro in più. Ecco chi la insegnerà

Educazione civica, nessun posto di lavoro in più. Ecco chi la insegnerà

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L’educazione civica torna a scuola o meglio si dovrebbe dire viene nuovamente riproposta visto che fino a questo anno scolastico era esistente, ma sotto un’altra veste (Educazione alla cittadinanza).

Dal prossimo anno scolastico, 2019-2020, ci sarà un’ora di insegnamento a settimana, 33 ore in tutto dal primo all’ultimo giorno di scuola. Si tratta, però, di una riforma a costo zero senza assunzioni e ore aggiuntive.

Dopo l’approvazione, giovedì scorso alla Camera, il testo passerà l’esame del Senato.

L’educazione civica ritorna, dunque, sui banchi di scuola, ma fu introdotta, per la prima volta da Aldo Moro, allora ministro dell’Istruzione, nel 1958. Tornerà ad essere studiata, ma non ci saranno posti di lavoro in più.

Per introdurre la nuova materia verranno sottratte ore di insegnamento ad altre discipline: quali materie si ridurranno? Non si è ancora deciso, quello che è certo, però, è che si parlerà di Costituzione, istituzioni nazionali e europee, educazione ambientale e alla legalità.

Nuova materia, stessi docenti. In questo momento l’insegnamento dell’educazione civica sarà impartito da quegli insegnanti dedicati inseriti all’interno dell’organico dell’autonomia. Sarà il preside dell’istituzione scolastico a definire chi farà cosa.

Si deciderà anche come articolare il percorso dell’insegnamento della materia che potrà essere svolto anche in maniera laboratoriale. Alle superiori, comunque, verrà data priorità ai docenti di diritto, sempre all’interno dell’organico già presente.

Cosa prevede il testo approvato dalla Camera

L’insegnamento sostituisce quello di Cittadinanza e Costituzione, introdotto dal D.L. 137/2008 (art. 1-L. 169/2008).

Nelle scuole del primo ciclo, l’insegnamento è affidato in contitolarità a docenti. Nelle scuole del secondo ciclo le scuole utilizzano l’organico dell’autonomia e, più nello specifico, ove disponibili, i docenti abilitati all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche.

Per ciascuna classe è individuato un docente coordinatore che ha, tra l’altro, il compito di formulare la proposta di voto, acquisendo elementi conoscitivi dagli altri docenti a cui è affidato il medesimo insegnamento.

Il dirigente scolastico verifica la piena attuazione e la coerenza con il Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF).

Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono definite Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, che individuano obiettivi specifici di apprendimento, con riferimento a: Costituzione italiana; istituzioni nazionali, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell’inno nazionale; Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; educazione alla cittadinanza digitale, anche per valutare criticamente la credibilità e l’affidabilità delle fonti e per essere consapevoli di come le tecnologie digitali possono influire sul benessere psicofisico e sull’inclusione sociale, con particolare riferimento ai comportamenti riconducibili a bullismo e cyberbullismo; elementi fondamentali di diritto, con particolare riferimento al diritto del lavoro; educazione ambientale, sviluppo ecosostenibile e tutela del patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle eccellenze territoriali e agroalimentari; educazione alla legalità e al contrasto delle mafie; educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni pubblici comuni; formazione di  base in materia di protezione civile. Sono altresì promosse l’educazione stradale, l’educazione alla salute e al benessere, l’educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva.

In particolare, la conoscenza della Costituzione rientra tra le competenze di cittadinanza che gli studenti di ogni percorso di istruzione e formazione devono conseguire, avvicinandosi ai contenuti della Carta costituzionale già a partire dalla scuola dell’infanzia.

Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, sono altresì attivate iniziative per lo studio degli statuti delle regioni ad autonomia ordinaria e speciale. Inoltre, al fine di promuovere la cittadinanza attiva, possono essere attivate iniziative per lo studio dei diritti e degli istituti di partecipazione a livello statale e territoriale.

L’insegnamento dell’educazione civica è integrato con esperienze extra-scolastiche con altri soggetti istituzionali, del volontariato o del terzo settore, con particolare riguardo a quelli impegnati nella promozione della cittadinanza attiva.

comuni possono promuovere ulteriori iniziative in collaborazione con le scuole per quanto attiene, in modo specifico, alla conoscenza delle amministrazioni locali e dei loro organi, nonché della storia del territorio.

Inoltre, il testo prevede, in particolare:

– l’istituzione della Consulta dei diritti e dei doveri del bambino e dell’adolescente digitale, che opera in coordinamento con il Tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo (L. 71/2017, art. 3). Nella Consulta è assicurata la rappresentanza degli studenti, degli insegnanti, delle famiglie e degli esperti del settore e un componente è espresso dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza;

– l’aggiornamento del Piano nazionale di formazione dei docenti (L. 107/2015, art. 1, co. 124), al fine di ricomprendervi le attività sulle tematiche afferenti all’insegnamento dell’educazione civica. Alle medesime attività è destinata quota parte – pari a € 4 mln annui dal 2020 – delle risorse stanziate per l’attuazione dello stesso Piano (L. 107/2015, art. 1, co. 125);

– il rafforzamento della collaborazione scuola-famiglie, anche integrando il Patto educativo di corresponsabilità (DPR 249/1998, art. 5-bis) ed estendendolo alla scuola primaria;

– l’istituzione dell’Albo delle buone pratiche di educazione civica e un concorso nazionale annuale per ogni ordine e grado di istruzione per la valorizzazione delle migliori esperienze;

– la presentazione al Parlamento, ogni 2 anni, da parte del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di una relazione sull’attuazione della legge, anche al fine di un’eventuale modifica dei quadri orari volta a introdurre un’ora di insegnamento specificamente dedicata all’educazione civica