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Educazione motoria nelle scuole, elemento di cambiamento della cultura dello sport e della sana e corretta alimentazione

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L’ Educazione motoria nelle scuole, non deve essere solo una materia di insegnamento ma un indirizzo di cambiamento nei confronti del benessere fisico e della cultura dell’alimentazione per le generazioni future.

Insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria

E’ da approvato da pochi anni dalla Camera dei Deputati, il provvedimento sull’educazione motoria nella scuola primaria che prevede l’obbligatorietà di svolgere almeno due ore di educazione fisica a settimana con insegnanti specializzati

L’insegnamento dell’educazione motoria alla primaria è stato infatti introdotto dalla legge n. 234/2021, in base alla quale tale insegnamento è impartito nelle classi quinte dall’a. s. 2022/23 e nelle classi quarte dal prossimo anno scolastico. Con questa legge l’educazione motoria diventa anche per la scuola primaria un insegnamento curricolare, un gran passo in avanti nell’ottica di vedere il lavoro della componente fisica come un investimento sulle future generazioni del nostro Paese. Ad oggi, infatti, era possibile attivare momenti formativi legati alla componente motoria solo con dei progetti specifici che ogni istituto organizzava in maniera autonoma, oppure era svolta dall’insegnante che però non può avere delle competenze specifiche della materia.

I benefici dell’attività fisica

Sono tanti i benefici dell’attività fisica, innumerevoli gli studi che concordano sul fatto che praticare regolarmente attività motoria produce numerosi benefici sia per gli adulti ma anche per i bambini e adolescenti. I benefici di una costante attività motoria sono sia fisici che mentali. L’attività fisica promuove il corretto sviluppo osseo e irrobustisce l’organismo. A livello muscolo-scheletrico, il movimento regala maggiore forza e resistenza ed aumenta anche la resistenza cardio-respiratoria mantenendo la pressione sanguigna a livelli ottimali. Dal punto di vista mentale, praticando attività fisica vengono prodotte le endorfine, chiamate anche “ormoni della felicità“. Esse inducono, in sostanza, una sensazione di distensione e rilassamento, che favorisce una sensazione di benessere diffuso in tutto il corpo. Muoversi permette di sfogare e buttare fuori dall’organismo stress e tensioni e questo è molto importante per gli adulti ma anche per bambini e ragazzi. Fate attività motoria ed in particolare praticare uno sport fa crescere autostima, a rinforzare il carattere, aumenta la percezione di sé, insegna ai ragazzi ad affrontare sfide nuove e gestire anche le sconfitte che fanno parte della vita.

Per ultimo ma non per importanza, praticare sport aumenta le relazioni sociali, in particolar modo negli sport di squadra dove è particolarmente allenato il concetto di gruppo, di vincere e perdere tutti insieme, di essere un’unità, di essere appunto una squadra. Far sentire tutti parte integrante di un gruppo, obiettivo principale degli allenatori soprattutto per le fasce più piccole di età aiuta ed allena le relazioni interpersonali soprattutto per i soggetti più timidi ed introversi.

Il problema obesità

L’attività fisica, infatti, ha conseguenze positive sulla crescita e sullo sviluppo psico-fisico. Essa garantisce ai bimbi uno sviluppo sano ed armonioso. Fare movimento, però, non ha solo effetti nel breve periodo. Gli effetti sono anche a lungo termine. L’attività fisica, infatti, è una delle principali forme di promozione per il benessere in età adulta. Nell’età evolutiva questo diventa fondamentale. Gli ultimi dati in tema di sovrappeso sono decisamente allarmanti. In Italia si parla di un bambino su tre. Più del 21% dei bambini è in sovrappeso e oltre il 9% è obeso. La situazione è quindi critica, occorre intervenire con azioni con effetti immediati ma anche a lunga gittata.

Il problema di fondo è che il tempo che i bambini trascorrono a fare movimento è davvero ridotto, accentuato negli ultimi anni, purtroppo dall’uso degli smartphone, mentre prima si giocava a pallone sotto casa.

 La tendenza ad uno stile di vita sedentario sta aumentano anche tra i bambini e i ragazzi. Le occasioni spontanee che i bimbi hanno di fare movimento sono sempre meno. L’educazione motoria a scuola, dunque, è almeno un primo passo per avvicinare i bambini al movimento e, magari, perché no appassionarli a qualche attività sportiva. Da sola, certamente, non è sufficiente, ma può essere un primo passo importante.

Le pessime abitudini alimentari

Altro aspetto impattante sono le pessime abitudini alimentari, da una ricerca della “Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “Childhood Obesity Surveillance Initiative”, ben l’8,7% dei bambini risulta che non abbiano l’abitudine a consumare la prima colazione o ancora peggio a consumarla in maniera adeguata (oltre il 35%). Altra pessima abitudine è il basso consumo di frutta e verdura nei bambini e l’elevata assunzione giornaliera di bevande zuccherate e gassate.

Dati allarmanti che evidenziano una scarsa cultura in tema di alimentazione da parte dei genitori che impatta sui bambini più piccoli e anche scarsa attenzione e cura dei genitori stessi per motivi presumibilmente di tempo.

La scuola come sempre ha un ruolo importante per migliorare in prospettiva questo trend, aumentando la cultura e il know how nei bambini e nei ragazzi sull’importanza di una corretta alimentazione e di una costante attività motoria.