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Elezioni 2022, sul programma di Giorgia Meloni: i compiti a casa devono essere gestiti con misura e buonsenso

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Fratelli d’Italia ha chiuso la campagna elettorale con i numeri che le servivano: con il suo 26% e oltre si conferma (come da pronostici) il primo partito d’Italia. Sulla scuola cosa chiede il partito di Giorgia Meloni? Tra i punti del suo programma elettorale si legge la necessità di affermare il principio che la formazione si svolge principalmente in aula e che i compiti a casa devono essere gestiti con misura e buonsenso. Collaborazione tra privati, enti locali, scuole e università per garantire agli studenti spazi adeguati dove poter studiare fuori dall’orario scolastico.

Ma si può discutere di compiti per casa in un programma di Governo? Ricordiamo che in Italia i compiti per casa sono a discrezione dei docenti, e tuttavia negli anni non sono mancate circolari ministeriali (estremamente contestate) che invitavano gli insegnanti a non interrogare il lunedì o a non assegnare compiti per il fine settimana o per le feste o per le vacanze, quasi a volere introdurre quella che è stata definita una sorta di pedagogia di Stato

Gli altri punti del programma di FdI

L’istruzione pubblica italiana ha una grande storia. La scuola prepara il futuro di una Nazione, l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, la crescita economica e la consapevolezza di essere cittadini e parte di una comunità. L’università è la palestra delle classi dirigenti e, con il mondo della ricerca, costituisce una risorsa strategica indispensabile per affrontare le grandi sfide della nostra epoca.

Rimettere il merito al centro del sistema scolastico e universitario, per alunni e corpo docente. Contrasto alla dispersione scolastica. Aggiornamento dei programmi scolastici, tutela delle materie classiche e potenziamento dell’insegnamento delle materie scientifiche in tutti gli istituti, a partire dalla matematica. Raggiungimento dell’obiettivo della piena padronanza della lingua inglese per tutti gli studenti, anche incentivando lo svolgimento di una parte del percorso di formazione all’estero.

Valorizzazione degli Istituti tecnici e riforma dei Percorsi trasversali per le competenze e l’orientamento (Pcto). Ripristinare gli indirizzi di studio abilitanti al lavoro. Istituzione del liceo del Made in Italy. Intervento straordinario sull’edilizia scolastica, per scuole sicure, moderne ed ecosostenibili.

Più sport nelle scuole, con nuovi impianti, piscine e palestre. Piena e completa possibilità di acquisto e utilizzo dei libri di testo in formato elettronico per diminuire il costo sostenuto dalle famiglie. Avviare un confronto con il mondo della scuola al fine di verificare la praticabilità di ridurre di un anno il percorso di studio scolastico, a parità di monte ore totale, per consentire ai giovani italiani di diplomarsi a 17-18 anni, come già avviene in diversi Stati occidentali, e accedere così prima al percorso universitario o al mondo della formazione professionale e del lavoro.

Colmare il divario tra domanda di lavoro e offerta scolastica, favorendo la formazione di tecnici specializzati.

Tutela delle scuole paritarie e libertà di scelta educativa delle famiglie, anche attraverso l’introduzione di voucher da poter spendere liberamente nelle diverse strutture scolastiche.

Valorizzare la professione del docente: contrasto al precariato storico e alla discontinuità didattica; aggiornamento continuo per gli insegnanti; progressivo allineamento degli stipendi del corpo docente alla media europea.