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Esami di Stato: le proposte di SBC

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Data l’attuale situazione ancora di emergenza, l’impossibilità di prevederne l’evoluzione su territorio nazionale e di conseguenza di considerare sviluppi uniformi per tutto il Paese riguardo alla didattica a distanza o in presenza, S.B.C. Scuola Bene Comune ritiene che obiettivo principale debba essere mirare a garantire agli studenti maturandi il recupero della massima serenità possibile, spronandoli a portare avanti con serietà ed impegno lo studio e la preparazione tramite le modalità consentite ed consolidate in questi passati mesi di DAD/DDI.

Ammesso e non concesso che fra pochi giorni, con febbraio, si possa tornare tutti in presenza, abbiamo sulla carta quattro mesi di lezione, all’atto pratico scarsi tre, per guidare i nostri studenti al traguardo dell’esame di stato. La nostra proposta si concentra quindi su tre aspetti: 

1. eliminazione dei test Invalsi, poiché non v’è tempo per approfondire le tecniche richieste per affrontare siffatti test.

2. non considerazione del monte-ore minimo di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento) quale “condicio sine qua non” ai fini dell’ammissione all’esame, poiché da un anno nessun ente esterno stipula convenzioni di PCTO con le scuole, né i genitori interpellati si stanno dichiarando favorevoli a permettere ai figli di rischiare il contagio in ambienti altri da quello scolastico, sulla cui sicurezza tutt’oggi si levano svariati e motivati dubbi e perplessità.

3. replica della tipologia del maxi-orale del passato giugno/luglio 2020 – con commissione formata dai soli docenti interni al consiglio di classe e presidente esterno –  nel quale ogni studente dimostri la “maturità” acquisita organizzando un’esposizione orale in forma colloquiale (che non sia un’interrogazione!) che parta, come per lo scorso esame di stato, da un “documento” proposto dalla commissione d’esame.

Scuola Bene Comune