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Esiti di scrutini ed esami, il MIM pubblica tre focus riferiti all’a.s. 2022/23

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Il Ministero ha pubblicato tre focus riguardanti gli esisti di scrutini ed esami nell’a.s. 2022/23.

Esiti dell’esame di Stato e degli scrutini nella scuola secondaria di I grado

L’anno 2023 ha sancito il ritorno dell’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione alle norme in vigore, cioè a quanto dettato dal decreto legislativo 62 del 13 aprile 2017.

Sono ammessi a sostenere l’esame gli alunni che hanno frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato (fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal collegio dei docenti); non sono incorsi in sanzioni disciplinari; hanno partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dall’INVALSI.

L’esame è strutturato in tre prove scritte: italiano, competenze logico-matematiche, lingue. Ad esse segue un colloquio orale volto a valutare il livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo. Per le alunne e gli alunni iscritti ai percorsi a indirizzo musicale, il colloquio comprende una prova di pratica di strumento.

A conclusione dell’esame, all’alunno viene attribuito un voto finale espresso in decimi pari alla media tra il voto di ammissione e la media dei voti attribuiti alle prove scritte e al colloquio. Ai candidati più meritevoli che hanno conseguito un voto di dieci/decimi, la commissione può decidere di attribuire la lode.

Nell’a.s.2022/23 sono stati ammessi a sostenere l’esame conclusivo del I ciclo di istruzione il 98,6% degli studenti frequentanti l’ultimo anno della scuola sec. di I grado. Di questi, il 99,9% ha superato l’esame con esito positivo.

IL FOCUS

Esiti degli scrutini del secondo ciclo di istruzione

Per l’anno scolastico 2022/2023, a conclusione delle valutazioni dello scrutinio di giugno e del successivo scrutinio integrativo, il 92,2% degli studenti è stato ammesso alla classe successiva.

Il 76,5% degli studenti scrutinati è stato ammesso ammessi direttamente a giugno, mentre una quota parte (17,6%) ha dovuto sostenere delle prove aggiuntive per il recupero delle carenze formative; di questa quota parte di studenti con sospensione del giudizio, il 92% è stato ammesso all’anno successivo a seguito dell’esito dello scrutinio integrativo, svolto entro la data di inizio del nuovo anno scolastico.

Rispetto all’anno scolastico 2021/2022 è diminuita la percentuale di studenti con sospensione di giudizio (dal 17,9% al 17,6%), la maggior parte di questi studenti sono stati ammessi all’anno successivo ed hanno fatto registrare un leggero incremento di ammessi totali rispetto all’anno scolastico precedente (+0,5 punti percentuali).

Il primo anno di corso risulta sempre il più selettivo, con una percentuale di ammissione pari al 90%, seppur di poco più bassa rispetto all’ a.s. 2021/2022 (90,3%).

IL FOCUS

Esiti degli Esami di stato nella scuola secondaria di II grado

Gli ammessi a sostenere l’esame di stato sono il 96,3% degli studenti scrutinati; quasi la totalità degli studenti che hanno sostenuto l’esame si sono diplomati.

Diminuisce, rispetto all’anno precedente, la percentuale di studenti che consegue il titolo di studio con il massimo dei voti: i diplomati con lode sono il 2,7% dei diplomati totali, rispetto al 3,3% dell’anno precedente, e le studentesse e gli studenti che hanno conseguito il voto cento sono il 7,3%, mentre l’anno precedente erano il 9,4%.

Tra i diplomati nei percorsi di studio liceali, il 4,1% ha ottenuto voto massimo, 100 e lode; negli indirizzi tecnici l’1,4% e nei professionali lo 0,6%.

L’indirizzo di studio seguito alle scuole secondarie di secondo grado influenza la scelta universitaria: i giovani che provengono dai licei scelgono maggiormente l’area scientifica (13,1%), ingegneria (12,5%) e l’area economica (12,5%); gli studenti in possesso del diploma di tecnico si orientano principalmente verso l’area economica (22,7%); gli studenti che hanno conseguito il diploma di istituto professionale e proseguono gli studi preferiscono l’area medico-sanitaria e farmaceutica (17,1%).

IL FOCUS