Home Attualità Fenomenologia dell’estremismo e dell’estremista

Fenomenologia dell’estremismo e dell’estremista

CONDIVIDI

In un periodo di estremismi latenti o manifesti, dentro cui si mescola politica e cultura, sapienza e sferragliamenti di ingiurie, ma anche prese di posizioni dure nei confronti di chi dissente da un pensiero che in tanti vorrebbero unico, ci siamo chiesti: 

Che significa estremista e estremismo? E soprattutto quando è usato da estremisti che in estremo si scagliano nell’estremismo dell’ingiuria e della diffamazione?

Perché capita anche questo che estremisti per cultura politica e scelta di vita accusino altri di essere ciò che loro invece sono e dunque non solo gli avversari ma anche tutti coloro che non concordano con le loro idee estreme. Come è spesso accaduto nel nostro paese che estremisti della mala condotta abbiano accusato di estrema condotta chi li ha giudicati. 

Ma ritornando alla domanda iniziale: cos’è dunque estremista e che significa? 

La parola deriva, sulla base del dizionario etimologico, da “estremo” che è superlativo di exter ed exterus con radice che prende le mosse da “Ex” che significa appunto fuori e quindi che è il più fuori di tutti e dunque all’estremità.

E come tutte le parole che hanno come prefisso “ex” indicano azioni e nomi fuori dall’ordinario, simile a extracomunitario (fuori dalla comunità europea) oppure ex dirigente, ex galantuomo, ex onesto. Che sono tutti termini questi ultimi utili per indicare estremisti, cioè dirigenti, galantuomini, onesti che diventano ex, fuori, o che lo sono sempre stati, pur facendo il possibile per negare quella “ex” che invece li qualifica.

E l’estremista non ha ragioni equilibrate, non ha ragionamenti corretti ma si esprime per slogan perché diffida delle domande e delle argomentazioni.

Tuttavia a seconda della personalità dell’estremista stesso, che magari vuole passare per moderato, c’è chi è in grado di affrontare risse verbali, asserendo che si starebbe solo difendendo, ma in verità sfoga i suoi istinti primitivi urlando, insultando e accusando gli interlocutori di essere intolleranti, estremisti appunto. 

Ma l’estremista più subdolo è quello che pur essendo estremista, e quindi ex anche dal dato reale che gli sta di fronte, accusa gli altri di estremismo perché non vuole essere contraddetto.

E l’estremista più incarognito, e che magari si veste di moderato, è quello che usa diffamare di estremismo senza qualificarsi, senza firmarsi, senza dire chi sia e da dove nasce nei confronti degli altri l’accusa di estremismo: un diffamatore occulto insomma. 

L’attacco dell’estremista subdolo è anche quello portato avanti in modo da pararsi dalle accuse di “ex” persona perbene, e non in quanto lo è stato prima e ora non più, ma in quanto fuori, extra, dalla categoria dei coretti e dei leali. 

L’estremista che viene trovato con le mani nella refurtiva, siccome è un “extra”, in quanto “fuori” dal consesso civile, accusa tutto il mondo di essere ladro come lui, in quanto gli è difficile riconoscere, essendo un “ex”, che lui solo sia già “ex” nel senso di estremo e al di fuori e all’estremità ultima del consesso civile.