Il lavoratore precario con stipendio ridotto non è un uomo libero, il monito di Landini (Cgil): coi referendum su lavoro e cittadinanza si cambia

CONDIVIDI

Breaking News

April 10, 2025

  • Graduatorie 24 mesi ATA, domande dal 28 aprile al 16 maggio: richiesta certificazione di alfabetizzazione digitale 
  • Gite scolastiche, sempre meno docenti accompagnano gli alunni: i motivi di una crisi silenziosa, non è solo un problema di compensi 
  • Liceo Made in Italy, Valditara: “511 iscritti contro i 420 dell’anno scorso, trend positivo ed incoraggiante” 
  • Docente delle superiori suggerisce in chat a universitari e scrive tesi per 35 euro all’ora: farà lavori utili, era diventato dirigente 

“Una persona non è libera se precaria, non è libera se ha uno stipendio che non lo fa vivere, non è libera se muore sul lavoro, non è libera se non ha garantiti gli stessi diritti e le stesse tutele. Quindi, oggi i referendum sul lavoro e sulla cittadinanza pongono la necessità di cambiare pagina: nel nostro Paese i cittadini e le persone hanno la possibilità di essere artefici di questo cambiamento”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, a margine della conferenza stampa “Investire in Istruzione e Ricerca per far ripartire il Paese”.

A colloquio con “La Tecnica della Scuola“, il leader sindacale ha detto che “l’altissimo numero di precari nella scuola, oltre 200 mila supplenti l’anno, e il via libera della Consulta a due referendum caldeggiati dal sindacato Confederale: per il sindacalista è ora di “modificare quelle leggi balorde che in questi anni hanno ridotto i diritti ed esteso la precarietà in una maniera inaccettabile”.

Durante l’intervista, Landini ha anche parlato del rinnovo delle Rsu di metà aprile, dell’estensione di tale possibilità nel privato e del diritto dei lavoratori di “votare anche sugli accordi che li riguardano”.