«La scuola me lo ha chiesto e io ho accettato, ma non c’entra niente la religione. È un fatto culturale»: lo dice Fatou Gaye, una studentessa musulmana di diciannove anni proveniente dal Senegal.
È stata lei infatti a vestire i panni della Madonna nel presepe vivente organizzato a Pescara dall’istituto tecnico Aterno-Manthoné con la partecipazione di altre scuole locali. «L’avevo detto alla mamma ma non a papà – precisa Fatou – ma perché non pensavo né volevo che la mia partecipazione al presepe richiamasse tanta attenzione o suscitasse polemiche. Quest’anno la coordinatrice mi ha chiesto di interpretare la Madonna, una figura positiva. Io ho accettato, anche con il consenso di mio padre, per lo stesso motivo. È un fatto culturale e la pace e l’amore appartengono a tutti, musulmani e cristiani».
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