
Sono tantissime, nel mondo, le scuole italiane. Secondo l’agenzia di stampa Nova.news, che pubblica gli ultimi dati forniti dalla Direzione generale per la diplomazia pubblica e culturale della Farnesina, queste si dividono in varie categorie: intanto le scuole statali – sei in Europa e una in Africa – che rappresentano una diretta emanazione del sistema scolastico italiano nei Paesi esteri e in cui è possibile seguire l’intero ciclo di istruzione; ci sono poi le scuole paritarie, una cinquantina tra America, Europa e Asia; si passa, in seguito, alle sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui o internazionali: sorte verso la fine degli anni ‘90 del secolo scorso, queste sezioni contribuiscono al mantenimento dell’identità culturale dei figli dei cittadini di origine italiana e alla promozione e diffusione della lingua e cultura italiana all’estero; ultima categoria, con caratteristiche diverse rispetto alle precedenti, le sezioni italiane nelle scuole europee, la cui origine risale al 1953 – stava per nascere la Comunità Economica Europea – allo scopo di offrire un insegnamento multilingue e multiculturale prioritariamente ai figli dei funzionari delle istituzioni comunitarie. Queste scuole garantiscono a tutti gli alunni l’insegnamento della propria lingua materna, fornendo loro la licenza liceale europea o baccalaureato europeo, riconosciuta ed equivalente a tutti i diplomi di maturità degli Stati membri dell’Ue.
Di tutte queste istituzioni scolastiche che rappresentano l’Italia nel mondo, 50 fanno parte del Progetto Adasim (Associazione Dante Alighieri Scuole Italiane nel Mondo), un progetto ambizioso, ha dichiarato all’Ansa il segretario generale della Società Dante Alighieri a margine della prima conferenza sulle scuole italiane all’estero svoltasi ieri 14 aprile al Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo (Maxxi) di Roma. Adasim, nata come associazione nel dicembre 2023 grazie alla sinergia tra la Società Dante Alighieri e cinque scuole italiane all’estero, si è trasformata in fondazione nel gennaio di quest’anno. Si tratta di una rete di scuole italiane nel mondo i cui obiettivi sono condividere esperienze di alto profilo nell’insegnamento dell’italiano e in italiano, promuovere l’aggiornamento professionale e affrontare le nuove sfide dell’educazione.
Ma si tratta anche di intendere la formazione italiana nel mondo come strumento per promuovere la nostra identità, per aiutare i figli dell’emigrazione e i giovani delle comunità locali a costruirsi un futuro, e per rilanciare messaggi di dialogo e pace. Questi – come riporta IlSole24Ore – gli altri obiettivi della diplomazia culturale della Farnesina, che per la prima volta ha riunito a Roma le 7 scuole statali e le 47 paritarie italiane operanti all’estero, per condividere le buone pratiche e rilanciare questa strategia.
Al Maxxi sono stati proposti alcuni temi di discussione, dagli strumenti per valorizzare la formazione alle prospettive lavorative dopo i corsi di studi. Ed è stata anche rilanciata la necessità di fare rete tra le scuole, per fruttare al meglio – moltiplicandole – le potenzialità dei singoli istituti.
Durante la Conferenza, il viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, ha tenuto pure a sottolineare che grazie all’amore che c’è in tutto il mondo per la nostra cultura, abbiamo l’opportunità unica di portare parole di pace, solidarietà e amicizia anche in questa epoca di grandi turbolenze.