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Legge di Bilancio 2023 e pensioni scuola: confermata Opzione donna e Ape sociale per i lavori usuranti: quello del docente lo è?

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Il Consiglio dei ministri si è riunito lunedì 21 novembre 2022, alle ore 21.00 a Palazzo Chigi sulla nuova manovra di Bilancio 2023 da 35 miliardi di euro, mentre nella mattinata di oggi 22 novembre ascoltiamo il riepilogo della presidente Giorgia Meloni.

Come abbiamo più volte anticipato in questa fase per la scuola ci sarà ben poco. L’unica misura di cui si parla nel paragrafo dedicato all’Istruzione riguarda le scuole paritarie per le quali viene stanziato contributo di 70 mln ai quali vanno aggiunti 24 milioni (sempre per il sistema paritario) per il trasporto disabili.

Ma, sebbene non specifiche per la scuola, anche altre misure naturalmente andranno a influire sulle tasche degli insegnanti.

Pensioni scuola

Sul fronte delle pensioni, viene confermata (ma riformata) Opzione donna e si ripropone l’Ape sociale per i lavori usuranti. Infine si introduce per l’anno 2023 un nuovo schema di anticipo pensionistico, che permette di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi e 62 anni di età e prevede bonus per chi decide di restare al lavoro: la cosiddetta quota 103.

Ecco le modifiche di Opzione donna: in pensione a 58 anni con due figli o più, a 59 con un figlio, a 60 per gli altri casi.

Lavori usuranti

Quello dell’insegnamento è un lavoro usurante, che consente di andare in pensione anticipatamente? Bisognerà capire se verrà aggiornata la lista delle mansioni usuranti associate all’Ape sociale. Potrebbero essere presenti le maestre d’asilo e forse anche i professori di scuola primaria e assimilati.

Per poter accedere alla pensione anticipata per i lavori usuranti, queste attività devono essere state svolte per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di servizio, o per almeno la metà della vita lavorativa complessiva.