Home Alunni Lezioni in pigiama e mentre si fa colazione: il bon ton online

Lezioni in pigiama e mentre si fa colazione: il bon ton online

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Più che la forma, poté il contenuto, più cha l’abito poté il monaco e più che il bon ton poté l’impegno mattutino con la scuola. E così, considerato che non si può uscire per sfoggiare l’abito nuovo o il nuovo profumo o il tattoo sfizioso, né coprirsi per i freddo o la pioggia, né scoprirsi per il caldo, né lavarsi e aggiustarsi per affrontare un giorno di “lavoro”, né fare colazione prima di mettersi in cammino per la scuola, all’ora stabilita col prof per la didattica a distanza ci si può ben presentare anche trasandati. Anzi più che trasandati, addirittura perfino con gli occhi cisposi, senza volto lavato, assonnati, distratti e perfino in pigiama.

Le comodità della casa e della Dad

Ma ancora di più: con la tazza fumante di latte e caffè e biscotti sul piattino, ma anche con la tv e con la mamma che fa entra ed esci, compreso il cane che abbaia e il gatto che fa le fusa.

La didattica a distanza non contempla tutto questo certamente, è la buona educazione invece che fa le giravolte col tacito consenso dei genitori che lasciano andare, non vigilando né capendo che comunque quelle ore di fronte al pc sono l’unica forma che la scuola ha per continuare la sua missione educativa.

La buona educazione

E infatti al di là dello schermo, oltre a esserci un prof che cerca di fare il suo dovere, c’è anche una persona “estranea alla famiglia” di fronte alla quale, in ogni caso e comunque, bisogna essere rispettosi ed educati, a prescindere.

Dunque più che didattica a distanza, pare didattica casalinga, alla buona, al buon pane caldo insomma o al buon cappuccino e cornetto.

Ma ci sarebbero anche coloro che arrivano con il loro comodo all’appuntamento col docente,tanto che qualche preside ha scritto direttamente alle famiglie chiedendo di richiamare all’ordine i ragazzi che, forse, stanno perdendo di vista il concetto di classe e di comunità scolastica.

Il decalogo

Da qui, si legge sul Messaggero, la messa in onda del “decalogo della buona condotta online”:

  • Puntualità nel collegarsi all’orario stabilito per non disturbare la lezione
  • Spegnere o silenziare i telefonini e tenerli lontani
  • Lasciare che sia il docente a gestire i microfoni o le web cam senza irrompere durante la lezione
  • Vestirsi in maniera adeguata, proprio come se si stesse in classe
  • Comportarsi con educazione, come previsto dalle normali regole scolastiche

Servirà? O sarà un altro decalogo che si dovrà scontrare con il vitello d’oro dell’accidia innalzato e venerato dagli studenti ormai certi della promozione?