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Liguria, genitori ricorrono al Tar contro la didattica a distanza

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Eccesso di potere dell’amministrazione della Liguria e violazione dei diritti costituzionali all’istruzione e alla salute. Con queste motivazioni alcuni genitori hanno presentato un ricorso al Tar della Regione contro la presenza al 50% degli alunni nelle scuole. I legali dei genitori hanno chiesto l’annullamento dell’ordinanza che prevede il rientro in classe del 50% anziché il 75% del resto del Paese.

Il ricorso arriva a distanza di qualche giorno dall’esposto in procura sempre contro la Regione Liguria presentato dai comitati Riapriamo la scuola della Costituzione e Giuristi democratici sulla gestione della DaD. Nell’esposto si lamentava la mancanza di spazi alternativi per consentire lo svolgimento delle lezioni anche per i ragazzi delle superiori da parte degli enti locali.

Non è la prima volta che i genitori di una Regione ricorrono al Tar, nelle situazioni precedenti la motivazione era la chiusura delle scuole.

A inizio marzo i genitori delle Marche si videro respingere il ricorso contro l’ordinanza del governatore Acquaroli. Il Tar ascoltò comunque i genitori invitando la Regione ad analizzare gli altri fattori di rischio per i giovani.

Anche il Tar della Puglia diede ragione al governatore Emiliano a febbraio, visto che l’ordinanza prevedeva la chiusura per permettere la vaccinazione del personale scolastico.

Altri ricorsi al Tar risalgono a gennaio e febbraio in Umbria e Friuli Venezia Giulia con continue lotte tra genitori e ordinanze dei governatori. Questi solo gli ultimi casi registrati, ma i ricorsi al Tar dell’ultimo anno sono molti di più.

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