Home Attualità Linee guida per la ripresa: tante critiche alla ministra

Linee guida per la ripresa: tante critiche alla ministra [VIDEO]

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Il Piano per la riapertura delle scuole a settembre è quasi pronto. Le Linee Guida del Comitato tecnico scientifico sono state presentate ai sindacati nella giornata del 24 giugno.
Oggi, giovedì 25, è in calendario il confronto in sede di Conferenza Unificata Stato, Regioni ed Enti Locali.
Fra le misure di cui si  parla ci sono lezioni anche di sabato, doppi turni, smembramento delle classi, banchi monoposto e pasti preconfezionati e, soprattutto, ampia autonomia per le scuole.
Ed è proprio su questo che si concentrano le critiche alla ministra Lucia Azzolina.
Fabio Rampelli (Fratelli d’Italina) dice che si possono evitare i doppi turni, utilizzando caserme, oratori, centri culturali, biblioteche e immobili dismessi.
Rossano Sasso (Lega) non risparmia il sarcasmo: “Azzolina sembra ispirarsi alla logica dell’ Io speriamo che me la cavo”.
Molto critica anche Valentina Aprea (Forza Italia) che abbiamo intervistato nel corso della nostra ultima diretta FB.

Ma le critiche arrivano anche dall’interno della maggioranza.
Italia Viva accusa: “Non si può demandare tutto al Comitato tecnico, le decisioni deve prenderle chi fa politica che è stato eletto dai cittadini”.
L’ANP lamenta il fatto che le Linee Guida dicono poco e si limitano a scaricare ogni decisione sui dirigenti e sulle scuole.
La Gilda contesta la decisione di delegare alle singole scuole perché in tal modo si mina l’unitarietà del sistema scolastico.
Francesco Sinopoli (Flc Cgil) afferma che c’è il rischio di accentuare le differenze territoriali: “Dalla Linea Gotica in giù sarà difficile applicare le Linee Guida”.

In difesa della Ministra intervengono le parlamentari del M5S Ilaria Fontana e Bianca Granato che ricordano che nel Decreto Rilancio ci sono già fondi per la ripresa.
Intanto oggi 25 giugno il Comitato ‘Priorità alla scuola’ manifesta in 60 piazze per chiedere la riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza.
Si parla già di ulteriori stanziamenti da inserire nel Decreto Rilancio con un apposito emendamento. Ma il tempo stringe.