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Luciana Littizzetto: “Pensiamo che solo i libri di cinquecento pagine conservino la verità. Può essere, ma non è scontato”

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L’attrice, comica e scrittrice Luciana Littizzetto, da anni spalla di Fabio Fazio nel programma “Che Tempo Che Fa”, è la nuova curatrice della sezione “Leggerezza” al Salone del Libro di Torino. “Lucianina” ha rilasciato una breve intervista a La Stampa in cui ha esposto il suo punto di vista sulla letteratura e sui libri.

La Littizzetto e la leggerezza

Secondo Littizzetto la cultura può essere anche leggera: “Vorrei affrontare tutto quello che riguarda la letteratura che mescola il senso e il sollievo. A volte siamo abituati a pensare che i libri di cinquecento pagine e i film di tre ore siano gli unici a conservare la verità o a raccontarti meglio la vita. Può essere, ma non è scontato. E’ come quando si pensa che Braccio di ferro mangi gli spinaci e diventi forte per quello, mentre invece è l’esatto opposto perché contengono acido ossalico che inibisce l’assorbimento del ferro. Cercherò di lavorare sulla letteratura che non è perturbante o lagnante, che non squarcia in due, ma che aiuta a risollevarsi”, queste le sue parole.

La comica e le parole sulla docente impallinata

La comica, all’inizio di quest’anno, è stata nell’occhio del ciclone per le sue parole in merito alla docente di Rovigo che l’anno scorso è stata colpita dai pallini provenienti da una pistola ad aria compressa in classe. La comica aveva affermato: “Certo, il gesto che è stato fatto è assurdo e violento, però questa gestione non so se è stata utile o non inutile. Non so, questa situazione mi ha fatto riflettere su quanto siano cambiati i tempi in parte da quando insegnavo io. Io ho insegnato per nove anni. Durante questi anni di insegnamento, in una scuola periferica di Torino, nessuno mi ha mai sparato. Però è vero che c’erano delle classi che erano particolarmente turbolenti, tiravano anche gessetti. Ma non ho mai pensato di convocare, denunciare, scrivere ai giornali. Era una faccenda mia personale e della scuola e mi dicevo ‘o imparo a gestire le classi difficili con le mie forze o è meglio che cambi mestiere’. Poi l’ho cambiato perché mi piacevano altre cose, ma devi imparare ad avere a che fare con questi energumeni”.

Dopo queste dichiarazioni le reazioni del web non sono mancate. A rispondere alla Littizzetto è stata la legale della professoressa che ha commentato: “Littizzetto ha perso un’occasione per starsene zitta. Mi auguro che sia stata una boutade delle sue perché, se la battuta è pensata, sta a significare che la signora ‘tollera’ gli atti di bullismo in classe allorquando i docenti non siano stati in grado d’instaurare un rapporto empatico con gli alunni”.

Tantissime sono state le risposte da parte sia dei docenti, che dei lettori, ma anche dello stesso ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha affermato: “Quando uno studente spara ad un insegnante non ci sono se e non ci sono ma. Educhiamo al rispetto sempre e comunque”

Alcuni docenti hanno dichiarato: “Trovo veramente superficiale il commento di Luciana Littizzetto a proposito della docente colpita con un fucile ad aria compressa, e mi chiedo come mai si debbano leggere certe ‘sparate’. Distinguere i professori tra ‘deboli’ e ‘non deboli’, che profonda analisi!”.