Home Attualità Mapping youth transitions in Europe: dinamiche di transizione alla vita adulta

Mapping youth transitions in Europe: dinamiche di transizione alla vita adulta

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Lo studio “Mapping youth transitions in Europe” realizzato da Eurofound per analizzare le dinamiche di transizione alla vita adulta  dei 15-24enni europei rivela che in cima alla classifica 2012 dei Paesi dove i Neet pesano di più sui bilanci c’è proprio l’Italia (35,2 miliardi di euro di costi, pari al 2,25% del Pil), seguita dalla Francia (23,2 miliardi, 1,15% del Pil), dal Regno Unito (18,7 miliardi, 0,97% del Pil) e dalla Spagna (17,3 miliardi, 1,69% del Pil). Questo  rapporto Eurofound evidenzia  sette diversi modelli di passaggio dalla vita nella famiglia alla vita adulta. Da una parte  troviamo il modello nordico caratterizzato da una buona integrazione tra scuola e lavoro e da un processo facilitato di indipendenza, dall’altra parte il modello dell’Europa orientale e del Mediterraneo caratterizzate da un processo molto lento di autonomizzazione.

In generale il rapporto evidenzia il successo dei modelli in cui programmi di apprendistato e attività formative svolte presso aziende tendono a integrare il mondo della scuola col mondo del lavoro e facilitare l’ingresso dei giovani nella vita professionale.

Per comprendere le cause del determinarsi e dell’espandersi del problema sociale dei “Neet”,  si deve prendere atto che questo fenomeno è un processo complesso in cui entrano in gioco variabili educative, sociali, economiche e politiche. Tra le più significative,  sulle quali urge  intervenire per contrastare il fenomeno, è l’abbandono scolastico precoce (il tasso di «Neet» e di abbandoni scolastici è correlato positivamente) e il conseguente basso livello di istruzione e formazione che il giovane spesso riesce a raggiungere nel mondo scolastico