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Maturità 2019, seconda prova raddoppiata? Aumentano i copioni

Come ampiamente prevedibile, lo scritto multidisciplinare alla maturità ha messo in crisi i maturandi. E se allo scientifico – con matematica e fisica assieme – c’era da aspettarlo, al classico non era così scontato che per la nuova maturità venisse scelta una versione che, secondo gli studenti, era piuttosto complicata.

Tra le ragioni delle difficoltà, riporta Skuola.net, il problema di gestire la doppia materia e gli argomenti proposti non sempre approfonditi a scuola.

Ecco le tracce divise per ogni indirizzo (fonte Miur, clicca qui per scaricare documento)

Così, per molti, l’unica soluzione è stata copiare. Qui i numeri, infatti, sono decisamente più alti rispetto al passato: circa 4 su 10 hanno attinto alle varie ‘fonti’ (foglietti, smartphone, suggerimenti di compagni e professori).

Alla fine, dopo le prove scritte, i maturandi possono ufficializzare le impressioni della vigilia: la nuova maturità è davvero più difficile della precedente.

Entrando nel dettaglio, stavolta la seconda prova accomuna i maturandi. Limitandoci ad osservare gli indirizzi principali, sia al liceo classico che allo scientifico le tracce non sono andate giù ai ragazzi. Per un terzo dei diplomandi del classico (34%) la versione di latino di Tacito era davvero ostica (solo 1 su 5 l’ha trovata abbordabile); leggermente meglio l’analisi del testo greco di Plutarco (‘solo’ il 30% l’ha giudicata insidiosa). Al liceo scientifico, invece, crisi nera per la metà dei ragazzi (per 1 su 10 i problemi erano quasi impossibili); a far pendere l’ago della bilancia in peggio è stata senza dubbio la Fisica (per il 60% era la parte più difficile). Ma, forse, era prevedibile.

Alla fine, di fronte alla prospettiva di non farcela a scrivere qualcosa di sensato, in tantissimi si sono rifugiati nel metodo immortale: copiare. Una cifra record quella dei copioni di quest’anno: circa 4 su 10, numeri mai toccati in passato secondo le parallele rilevazioni di Skuola.net al termine delle prove di maturità (dodici mesi fa, ad esempio, i ‘rei confessi’ furono 3 su 10). Più del 15% ha consultato i bigliettini preparati a casa, ad altrettanti è stata passata la soluzione.

Gli altri? Hanno sfoderato lo smartphone. Ora sì che gli studenti possono dirlo con cognizione di causa: la maturità 2019, la prima dopo la riforma, è più difficile di quella appena andata in pensione: è di questo avviso il 40% del campione e quasi tutti gli altri rimandano il giudizio a dopo l’orale. È vero che c’è una prova in meno. Ma quelle che sono rimaste si sono rivelate una bella gatta da pelare.

Redazione

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