“Voglio in Italia un liceo del made in Italy che formi i giovani per dare continuità ad una serie di settori della nostra economia che rischiano di essere totalmente perduti”: a dirlo è stata Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia, parlando il 31 agosto a Termoli, in provincia di Campobasso, dove ha incontrato cittadini, elettori e simpatizzanti in vista delle elezioni politiche del 25 settembre prossimo.
Secondo la numero uno di FdI “siamo in un tempo in cui il marchio Italia è considerato il terzo marchio per riconoscibilità al mondo, siamo in una stagione in cui tutti vogliono comprare prodotti italiani e l’Italia che ha fatto rispetto a questo? Ha svenduto marchi italiani”.
La proposta di Giorgia Meloni è quella di “difendere quel marchio perché nel tempo della globalizzazione non competiamo sulla quantità del prodotto, ma c’è una cosa sulla quale nessun altro compete con noi: la qualità del prodotto. Bisogna investire su questo, difendere il marchio, formare i nostri giovani”.
I licei, insomma, continuano ad essere indicati nei vari programmi elettorali dei partiti politici: qualche giorno fa, ad esempio, Carlo Calenda, leader di Azione, ha dichiarato che tutti i ragazzi dovrebbero andare al liceo e poi frequentare i corsi professionali e tecnici.
Alla Tecnica della Scuola, invece, Barbara Azzarà, referente gdl istruzione e consigliera regionale in Piemonte del M5s, durante la diretta del 31 agosto ha detto che c’è un problema di orientamento scolastico: “c’è un eccesso di interesse per i licei, che va a danneggiare istituti tecnici e professionali, dove si iscrivono pochi studenti e gli stessi istituti vengono spesso accorpati per il numero ridotto di alunni complessivo. Non sono d’accordo con la proposta di Calenda”, ha sottolineato la grillina.
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