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Papa Francesco agli Stati Generali della Natalità: “Senza bambini un Paese perde il suo desiderio di futuro”

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“Il numero delle nascite è il primo indicatore della speranza di un popolo. Senza bambini e giovani, un Paese perde il suo desiderio di futuro”, questo quanto ha detto Papa Francesco nel suo intervento di oggi, 10 maggio, agli Stati generali della natalità a Roma. Il Santo Padre si è concentrato sul problema della denatalità che attanaglia l’Italia. Lo riportano SkyTg24, La Repubblica, RaiNews, Ansa.

“C’è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti i Governi”

“In Italia, ad esempio, l’età media – ha proseguito Papa Francesco – è attualmente di quarantasette anni, e si continuano a segnare nuovi record negativi. Purtroppo, se dovessimo basarci su questo dato, saremmo costretti a dire che l’Italia sta progressivamente perdendo la sua speranza nel domani, come il resto d’Europa: il Vecchio Continente – ha detto ancora Francesco – si trasforma sempre più in un continente vecchio, stanco e rassegnato, così impegnato ad esorcizzare le solitudini e le angosce da non saper più gustare, nella civiltà del dono, la vera bellezza della vita”.

“Il tema della natalità mi sta molto a cuore. Ogni dono di un figlio, infatti, ci ricorda che Dio ha fiducia nell’umanità, come sottolinea il motto ‘Esserci, più giovani più futuro’. Il nostro ‘esserci’ non è frutto del caso: Dio ci ha voluti, ha un progetto grande e unico su ciascuno di noi, nessuno escluso. In questa prospettiva, è importante incontrarsi e lavorare insieme per promuovere la natalità con realismo, lungimiranza e coraggio”, ha aggiunto.

“Nonostante tante parole e tanto impegno” la curva della denatalità non si inverte al punto che l’Italia sembra che stia “progressivamente perdendo la sua speranza nel domani, c’è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti i Governi” e “urgono politiche efficaci, scelte coraggiose, concrete e di lungo termine” per “attuare serie ed efficaci scelte in favore della famiglia”.

“Il problema del nostro mondo non sono i bambini che nascono”, ha detto il Papa. “Sono l’egoismo, il consumismo e l’individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici”. Per Bergoglio, “non mancano i cagnolini e i gatti, questi non mancano, mancano i figli. Il numero delle nascite è il primo indicatore della speranza di un popolo”, ha detto Francesco.

“Perché non si riesce a frenare questa emorragia di vita?

“Perché non si riesce a frenare questa emorragia di vita? C’è un dato che mi ha detto uno studioso della demografia: in questo momento gli investimenti che danno più reddito sono la fabbrica di armi e gli anticontraccettivi: uno distrugge la vita, l’altro impedisce la vita, è brutto. La questione è complessa, ma questo – ha scandito Francesco – non può e non deve diventare un alibi per non affrontarla. Serve lungimiranza, che è la seconda parola-chiave. A livello istituzionale”,

E’ importante “promuovere, a livello sociale, una cultura della generosità e della solidarietà intergenerazionale, per rivedere abitudini e stili di vita, rinunciando a ciò che è superfluo allo scopo di dare ai più giovani una speranza per il domani, come avviene in tante famiglie”, ha detto il Papa, secondo il quale “il futuro di figli e nipoti si costruisce anche con le schiene doloranti per anni di fatica e con i sacrifici nascosti di genitori e nonni, nel cui abbraccio c’è il dono silenzioso e discreto del lavoro di una vita intera”.

Senza nonni, ha detto il Papa, un paese rischia un “suicidio culturale”. Rivolgendosi direttamente ai giovani, poi, Francesco ha parlato di coraggio: “So che per molti di voi il futuro può apparire inquietante, e che tra denatalità, guerre, pandemie e mutamenti climatici non è facile mantenere viva la speranza. Ma non arrendetevi, abbiate fiducia, perché il domani non è qualcosa di ineluttabile” e bisogna “remare per invertire la rotta, anche a costo di andare controcorrente”, ha detto il Santo Padre.

Il calo della natalità deve essere affrontato “con lungimiranza. A livello istituzionale, urgono politiche efficaci, scelte coraggiose, concrete e di lungo termine”. Lo ha detto Papa Francesco agli Stati generali della natalità. “C’è bisogno di un impegno perché le giovani generazioni vengano messe nelle condizioni di poter realizzare i propri legittimi sogni”, ha detto il pontefice. Per questo motivo, serve “porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli, oppure liberare tante giovani coppie dalla zavorra della precarietà occupazionale e dell’impossibilità di acquistare una casa”.