Gentile Senatrice Puglisi,
Sono una persona che ha avuto modo di interessarsi di problemi della Scuola e di averli vissuti per lunghi anni. Collocato a riposo da oltre un decennio, continuo a seguirne le alterne vicende come spettatore informato e distaccato. So del Suo impegno nel delicatissimo settore, punto nevralgico per la vita del nostro Paese. Ed è per questo che, conscio pusillitatis meae, mi permetto di rappresentarLe che sarà determinante per ogni altra azione successiva la stabilità del personale precario. Perciò, nella consapevolezza di ribadire cose che Lei ben conosce, desidero incoraggiarLa nel perseguimento del programma “La buona Scuola” che vede ai primi punti la stabilizzazione dei docenti in servizio e l’avvio dei concorsi per le nuove assunzioni. Il mancato verificarsi di tali impegni così autorevolmente assunti sarebbe disastroso anche per la credibilità delle istituzioni e del governo. Nell’auguraLe buon lavoro, Le chiedo scusa per l’ardire e La saluto con viva cordialità.
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