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PNRR, il punto sulle riforme e sugli investimenti. Arriva la piattaforma Scuola Futura

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Il 22 e 23 maggio, a Roma, al Ministero dell’Istruzione e del Merito, si è tenuto un importante incontro sullo stato di avanzamento del PNRR nell’area Scuola (MISSIONE 4-C1)
All’incontro hanno partecipato i componenti del Gruppo di supporto/Equipe formative territoriali presso gli Uffici scolastici regionali e i Referenti delle Sovrintendenze. L’incontro è stato coordinato e guidato da Dirigente dell’Ufficio di coordinamento della gestione, Unità di missione per il PNRR, del MIM, dott. Andrea Bollini.

L’analisi dello stato di avanzamento delle linee di investimento e delle riforme previste dal PNRR Missione 4-21 è molto dettagliata e precisa.

Il punto sulle riforme

Per quanto riguarda le riforme, ad esempio, sono state elencate le riforme già approvate, ovvero:
• reclutamento del personale docente: approvata con il dl 36 del 30/04/2022 (Capo VIII, artt. 44-46), convertito dalla Legge 79-2022 e il dl 115 del 9/08/2022 (art. 38), convertito dalla Legge 142-2022.
• riforma del sistema ITS: approvata con la legge n. 99 del 15/07/2022.
• riorganizzazione del sistema scolastico: l prima parte della riforma, relativa alla riduzione del numero di alunni per classi, è stata approvata con la Legge di bilancio 2022 (articolo 1, commi 344–347). La seconda parte della riforma è stata approvata con la legge di bilancio 2023 (L.197/2022).
• riforma degli istituti tecnici professionali: approvata con il dl 144 del 23/09/2022, convertito dalla legge 175/2022. Prevede la ridefinizione degli istituti tecnici e professionali. I decreti attuativi sono in corso di elaborazione e di adozione.
• scuola di alta formazione: riforma approvata con il dl 36 del 30/04/2022 (art. 44) convertito dalla Legge 79-2022. Prevede l’istituzione della Scuola, definendone funzioni e modalità di gestione. La Scuola è in fase di costituzione.
• riforma dell’orientamento : linee guida approvate con dm 328 del 22/12/2022. Con la CM 958 del 5 aprile 2023 sono state dettate, per le scuole secondarie di secondo grado, le prime indicazioni sull’avvio delle iniziative propedeutiche all’attuazione delle linee guida sull’orientamento, per l’a.s. 2023-2024.
Per quanto concerne l’investimento sulla formazione “(Sviluppare la didattica digitale e formare alla transizione digitale 650.000 tra docenti e personale scolastico” ) è stato analizzato il punto cui si trova la piattaforma Scuola Futura (dove sono stati avviati oltre 3000 percorsi formativi) che cresceranno di numero grazie alle azioni dei 52 Poli Formativi Territoriali e dei 52 poli per 52 Poli Modelli Didattici Innovativi.
La piattaforma Scuola Futura è stata poi analizzata in profondità anche per quanto riguarda la dimensione di assistenza e sono stati rilevate alcune criticità, in particolare in ordine alla gestione degli iscritti e alla frequenza degli stessi.

Il punto sugli investimenti

Per quanto il punto sulle linee di investimento l’analisi è altrettanto dettagliata anche se è del tutto evidente che i dati riferiti a questa area (asili nido e scuole dell’infanzia, infrastrutture per lo sport mense, costruzione nuove scuole, messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole) non possono che riferirsi ai progetti presentati, autorizzati ed in fase di avvio e non certo alla loro conclusione.

Scuola 4.0

Molto interessante l’analisi dell’investimento Scuola 4.0 da cui risulta, ad esempio, che l’87% delle scuole italiane ha scelto (nell’ambito dell’azione 1, Next Generation Classrooms) la soluzione ibrida, ovvero aule ibride (tematiche + fisse – vedi tab. 1)

Per quanto riguarda i Laboratori (azione 2. Next generation labs), invece, sono stati presentati i dati riferiti al numero di laboratori scelti dalle scuole suddivisi per ambito tecnologico e economico (vedi tab. 2 e 3).
Si tratta di dati molto interessanti che permettono di farsi una idea precisa delle linee pedagogiche e didattiche che stanno alla base delle scelte tecnologiche delle diverse scuole superiori italiane

Divari territoriali

Sono stati analizzati, utilizzando lo strumento delle parole chiave (key words) anche i progetti presentati dalle scuole per la riduzione dei divari territoriali / dispersione
Per quanto riguarda invece il miliardo di Euro ancora da destinare viene ricordato che tale cifra dovrà servire per sviluppare una strategia per contrastare in modo strutturale l’abbandono scolastico mediante programmi e iniziative specifiche di mentoring, counseling e orientamento professionale attivo. Si tratta di coinvolgere 350.000 studentesse e studenti tra 18 e 24 anni che abbiano abbandonato la scuola prima del diploma per favorire la formazione e il recupero

Uno sguardo al futuro

Da ultimo è stato fatto il punto anche sugli ulteriori ambiti del PNRR che prendono avvio in questi mesi , ad esempio
• il decreto 66 del 12 Aprile 2023 che destina 450 milioni di euro, ripartiti tra le 8361 istituzioni scolastiche del territorio nazionale, per la realizzazione di percorsi formativi per il personale scolastico (dirigenti scolastici, direttori dei servizi generali e amministrativi, personale ATA, docenti, personale educativo) sulla transizione digitale nella didattica e nell’organizzazione scolastica, in coerenza con i quadri di riferimento europei per le competenze digitali DigComp 2.2 e DigCompEdu)
• nuove competenze e nuovi linguaggi, con tutta la progettualità sulle STEM (legge 197/2022 commi 547-554)
• il DM 65 del 12 Aprile 2023 che destinate 700 milioni di euro per la realizzazione di percorsi didattici, formativi e di orientamento per alunni e studenti e di percorsi formativi di lingua e di metodologia per i docenti in servizio e al miglioramento delle loro competenze metodologiche di insegnamento.
• il DM 61 del 4 Aprile 2023 che destina 150 milioni di euro per rafforzare e potenziare le competenze multilinguistiche di studenti e personale scolastico, nonché per incentivare scambi ed esperienze formative all’estero.
Un incontro, quindi, davvero interessante, soprattutto perché ha permesso di fare il punto sul complesso azioni del PNRR per la scuola che prevede cifre davvero molto consistenti che devono essere spese e gestite bene per cambiare davvero – e in meglio – la scuola italiana.
Un’occasione unica da non perdere