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Protesta dei docenti di ruolo senza mobilità

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I docenti di ruolo, molti dei quali aderenti al Comitato Nazionale Pro-Pas per Docenti di ruolo, nato in Sicilia dopo l’esclusione dalla partecipazione ai PAS, vorrebbero migrare in altre classi di concorso o in altri ordini di scuola, ma sono condannati dal Ministero a rimanere Ingabbiati nella propria classe di concorso.

Docenti che conoscono bene il mondo della scuola, i quali, avendo alle spalle tanti anni di insegnamento e quindi esperienza e aggiornamento continuo, conoscono sicuramente tutte le tematiche richieste in campo pedagogico e didattico come richiesto dagli attuali programmi ministeriali.

Ai docenti di ruolo è negata la possibilità di acquisire un’ulteriore abilitazione, di crescere professionalmente, di aspirare ad un altro insegnamento verso il quale si avverte il desiderio di appagarela propria crescita culturale oltre che professionale.

Si pensiad un musicista abilitato in A031 e A032 (ed.Musicale) che per necessità ha insegnato e poi è stato immesso in ruolo su sostegno. Bene in assenza di abilitazione su strumento musicale (quello stesso strumento che ha studiato per almeno un decennio e che continua a studiare) non può chiedere la mobilità professionale pur avendo “servizio specifico”.

In uno scambio di parere col dott. Max Bruschi ispettore del Ministero – dice il coordinatore del Comitato Nazionale Pro-PAS prof. Roberto Guastella – mi fu detto che non avendo abilitazione in strumento musicale potevo arrecare danno al discente. Bene, premettendo che ho tre anni di insegnamento nelle smim, che ho già due abilitazioni all’insegnamento (A031 e A032), che ho presentato allievi al diploma in conservatorio con esami regolarmente superati, che insegno non solo il mio strumento ma anche altri strumenti musicali in una associazione musicale che mi ha consentito di formare anche un’intera orchestra di fiati con i soli miei allievi, mi chiedo: potrei arrecare più danno insegnando strumento musicale con grande passione e stimolo in una Smim o liceo musicale o prestando appena sufficiente attività didattica su sostegno?

E’ chiaro che in un lungo periodo di crisi occupazionale come quello Italiano (in particolare dal 1992 ad oggi), tanti di noi non potevano permettersi di rifiutare una proposta di assunzione su una disciplina magari poco ambita in attesa  di altre ed incerte opportunità, forti del fatto che che prima o poi si sarebbe presentata l’ occasione per potersi abilitare in altre classi di concorso.

Così non è stato e nel frattempo, assunti a tempo indeterminato e contro qualsiasi logica (vedasi le diverse sentenze a favore), ci è stata preclusa ogni possibilità di abilitarci: esclusi dai PAS perché di ruolo e per lo stesso motivo cancellati  dalle GaE di altra classe di concorso; esclusi contro ogni logica costituzionale dal prossimo concorso a cattedra ; esclusi o autoesclusi dal partecipare ai TFA perché bandito – si dice- solo per classi di concorso esaurite o comunque impossibilitati a garantire presenza per gli enormi impegni di lavoro e di famiglia (non siamo più ragazzini).

Si pensi anche – continua il coordinatore – ai molti docenti stabilizzati nella scuola primaria tramite concorsi o GaE ai quali nulla è stato regalato. Molti di queste docenti sono plurilaureati e vorrebbero insegnare nella scuola secondaria, ma in assenza di “altra abilitazione” la mobilità viene loro impedita.

Contro il diniego ai PAS abbiamo presentato ricorso al giudice del lavoro di Roma che dal Maggio 2015 ha fissato udienza a Dicembre 2015 e non ritenendo sufficientemente valide le motivazioni d’urgenza, ha poi rinviato al 01 Giugno 2016 la discussione del merito. Nel frattempo tutti i posti ambiti e vicino casa saranno occupati per via delle immissioni in ruolo della L.107 dai trasferimenti e dalle immissioni in ruolo del prossimo concorso a cattedra.

I docenti di ruolo hannoscritto in massa al Ministro Giannini, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Repubblica ma nessuno si è degnato di risponderci.

Non si chiede l’inserimento nelle GaE, ma un PAS riservato che consenta di poter usufruire della mobilità professionale o passaggio di cattedra.

Diverse sono le sentenze che condannano il Ministero per l’esclusione del personale di ruolo dai PAS. In quella del Gennaio 2016  il Consiglio di Stato ha confermato anche come “la Direttiva 1999/70/CE, che esclude discriminazioni dei lavoratori a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato, è stata ritenuta interpretabile in modo tale da escludere anche “discriminazioni alla rovescia”, ovvero normative che assicurino vantaggi al personale precario a scapito dei diritti dei lavoratori stabilizzati”.

Ci metteremo di traverso, faremo ricorso anche nelle sedi giudiziarie Europee per difendere il nostro diritto; cercheremo di bloccare il concorso a cattedra, presenteremo domanda, ci faremo escludere e presenteremo ricorso (abbiamo imparato come funziona in Italia). Stiamo pensando a forme di protesta ed altre iniziative che abbiamo in cantiere.

Tutto questo comporterà spese per i docenti che hanno già una misera retribuzione (invochiamo l’Europa solo per giustificare leggi e leggine ridicole ma non per equiparare le retribuzioni dei docenti alla media Europea) e impoverirà il loro potere d’acquisto con conseguenze negative per il ceto basso a cui la nostra categoria è ormai relegata, ma è l’unico modo che ci rimane per sollecitare il Governo e la classe politica alla nostra problematica

Noi – conclude il coordinatore del comitato – siamo e restiamo fiduciosi che arriverà anche il nostro turno, ma è possibile che in Italia si debba continuare ad andare avanti a forza di ricorsi?

Un Governo che professa di migliorare la qualità dell’insegnamento dovrebbe sapere che la “qualità” aumenta anche nel momento in cui ciascuno insegna ciò che piace.

Perché quindi non dare possibilità di abilitarsi?

Con la mobilità un posto prendiamo e uno ne lasciamo.

Ci appelliamo alla Politica!