Un fatto assurdo si è verificato martedì 21 novembre di fronte una scuola di Lanciano, in provincia di Chieti. Qui un ragazzo di origini indiane di 25 anni è stato picchiato senza alcun apparente motivo. L’aggressione è avvenuta in seguito alla diffusione, nei giorni scorsi, di alcuni messaggi che hanno scatenato paura soprattutto tra i genitori della scuola media in questione.
I post anonimi che sono circolati sui social riguardavano tre persone sospette di colore. La colpa del ragazzo è stata semplicemente quella di trovarsi davanti la scuola. Qui, alle 8,30 del mattino, come riporta Il Messaggero, l’uomo è stato picchiato con pugni in faccia, poi non si è fatto refertare dai sanitari. L’uomo non parla italiano e si è molto spaventato per l’accaduto e non presenterà denuncia.
La Polizia pensa di catalogare il tutto come una fake news e si indaga sul suo autore o diffusore. Proprio a seguito di quella notizia, con la foto di una scuola e un uomo di spalle, polizia e carabinieri hanno intensificato i controlli davanti alle scuole cittadine. Non è escluso che l’indiano aggredito possa essere stato scambiato per l’uomo immortalato sulla foto. Il messaggio incriminato diceva: “Alcuni genitori hanno notato tre persone in tre punti diversi che osservavano la scuola, nel momento in cui un genitore va verso di loro si sono allontanati. La polizia l’ha riconosciuto come soggetto già segnalato e avvistato di fronte ad altre scuole. Sono tre persone sospette, di colore, una più alta del normale e una donna, cerchiamo di stare molto attente e vigili per la sicurezza dei nostri figli. Chiamate le forze dell’ordine se li notate”.
Un fatto simile è avvenuto qualche giorno fa a Roma. Qui, come riporta RomaToday, si è scatenato il panico dopo una segnalazione di un rapimento di un’alunna.
“Hanno rapito una bambina, l’hanno caricata su un furgone e l’hanno portata via”, questo quanto ha fatto scattare l’allarme. A dire ciò alcune studentesse al personale della propria scuola, che ovviamente ha deciso di allertare in fretta le forze dell’Ordine.
Immediata l’attività degli investigatori della polizia. Rintracciato il proprietario del furgone, la figlia è poi risultata essere presente in classe nell’orario prestabilito, accompagnata poco prima dallo stesso padre. Un falso allarme. Non è chiaro se le alunne abbiano fatto la segnalazione perché effettivamente convinte del rapimento o se abbiano agito in mala fede.
Nelle chat dei genitori della scuola e di altri istituti c’è stata una vera psicosi. Ad alimentare il tam tam la presenza di numerosi poliziotti che – una volta ricevuto l’allarme – hanno attivato i dispositivi previsti in situazioni di massima emergenza. A dare forza alle segnalazioni e ad alimentare le paure di mamme e papà, un numero di targa e la descrizione del veicolo segnalato dalle studentesse. Alcuni investigatori hanno cominciato ad aggirarsi nell’area della scuola qualificandosi e chiedendo se qualcuno avesse notato il furgone segnalato e quanto denunciato poco prima dalle due studentesse.
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