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Regionalizzazione della scuola: Unicobas, Cobas Sardegna (con 50 sindaci del sud) promuovono un appello e uno sciopero per il 9 maggio

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Il progetto di regionalizzazione previsto dal disegno di legge Calderoli potrebbe avere conseguenze imprevedibili per l’intero Paese e non solo per alcune regioni.
Lo sostengono Unicobas, Cobas Sardegna e Pino Aprile, Presidente onorario dell’Intergruppo Parlamentare Sud, che hanno rinnovato un appello a Cgil, Cisl e Uil a tutto il sindacalismo di base affinchè si realizzi al più presto un fronte unico e unitario per bloccare la riforma.

L’appello è già stato sottoscritto anche da 50 sindaci ed è rivolto agli insegnanti, agli studenti, ai costituzionalisti, alla società civile ed a tutte le organizzazioni del settore.

Secondo i firmatari dell’appello, l’autonomia differenziata:
*esalta le disuguaglianze fra Nord e Sud, che sono già le più profonde e durature del mondo, all’interno di uno stesso Paese;
*frammenta la formazione scolastica, legando l’offerta nazionale dell’istruzione obbligatoria non al diritto di cittadinanza, ma alla ricchezza dei territori, favorendo così i più ricchi;
*trasforma i diritti costituzionali in privilegi per pochi;
*con un trasferimento di fondi pubblici proporzionato alla ricchezza dei territori mira a far esplodere la differenza di dotazione

Cobas Sardegna e Unicobas fanno anche osservare che “dal momento che l’Autonomia differenziata, ovvero il passaggio di competenze dai ministeri alle Regioni deve avvenire, per legge, a invarianza di bilancio, se alcune Regioni sottraggono più risorse, per le altre resta poco o niente”.

C’è poi la questione dei LEP (livelli essenziali delle prestazioni) che – osservano i promotori dell’appello – non sono stati definiti in 23 anni e adesso lo si sta facendo in pochi giorni limitandosi a fotografare l’esistente.
“Per riportare a galla il Sud – sottolineano – servirebbero invece cento miliardi. Per la messa a regime non basterebbero certo le misere risorse attualmente destinate al Mezzogiorno. Se l’Autonomia Differenziata partisse ora, nessuno potrebbe garantire la realizzazione dei Lep”.

E non c’è solo l’appello, perché per il 9 maggio è in programma uno sciopero nazionale del comparto scuola al quale potrebbe aderire anche altre realtà, a partire dai sindacati di base.