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Riconversione sul sostegno: tutti contro il Ministero

Sulla questione della riqualificazione sul sostegno dei docenti in esubero le forze politiche sembrano tutte d’accordo: i corsi previsti dal decreto direttoriale n. 7 del 16 aprile 2012 devono essere bloccati prevedendo anche modalità diverse di utilizzo del personale in eccedenza.
L’argomento è all’ordine del giorno dei lavori della Commissione Cultura della Camera che lo discuterà a partire dal prossimo 19 giugno.
In Commissione, infatti, sono depositate 3 diverse risoluzioni: una firmata da Erica Rivolta (Lega Nord), una seconda sottoscritta da Pierfelice Zazzera (Idv) e una terza proposta da Antonino Russo e diversi altri deputati del PD e dell’UDC.
Pur con sfumature diverse tutti quanti sottolineano la “stortura” della decisione assunta dal Ministero che avrebbe come conseguenza la perdita della continuità didattica per migliaia di alunni disabili oltre che la perdita del posto di lavoro per moltissimi docenti specializzati, che da anni operano come insegnanti di sostegno, sostituiti da colleghi che verranno riqualificati con un corso on line che nulla ha a che vedere con il complesso percorso formativo universitario previsto fino ad ora.
Il problema è noto: la riforma Gelmini-Tremonti ha determinato, soprattutto in alcune regioni e province, consistenti esuberi di insegnanti (10mila a livello nazionale) che, almeno a breve termine, no possono trovare collocazione sulle cattedre ordinarie.
E così il Ministero ha deciso di riconvertire questi docenti sui posti di sostegno, con le conseguenze di cui si è detto.
Ma ci sono soluzioni alternative?
Certamente sì, almeno secondo i firmatari delle tre risoluzioni.
La Lega, per esempio, propone la mobilità intercompartimentale su base volontaria oppure l’utilizzo su organico funzionale tra reti di scuole e l’impiego in attività di incremento dell’offerta formativa delle singole scuole.
Più radicale l’idea di Zazzera secondo il quale è necessario “rideterminare gli organici in base alle reali esigenze della scuola” e cioè facendo attenzione al numero degli alunni per classe, ripristinando le compresenze nella scuola primaria e rinunciando alla revisione delle classi di concorso nelle scuole superiori.
Non entra invece nel merito delle possibili soluzioni il documento sottoscritto dai deputati del PD e dell’UDC che comunque chiedono al Ministro di “predisporre soluzioni alternative per l’utilizzo del personale docente in esubero che non pregiudichino in alcun modo le legittime aspettative, i diritti del personale precario e, soprattutto, non danneggino alunni e studenti con disabilità che hanno diritto al sostegno da parte di docenti opportunamente ed approfonditamente formati ed adeguatamente motivati”.

Reginaldo Palermo

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