Home Attualità Rientro a scuola, per settembre si lavora su tre fronti

Rientro a scuola, per settembre si lavora su tre fronti

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Il ritorno a scuola continua ad essere al centro del dibattito pubblico. E la Ministra dell’Istruzione ribadisce alcuni temi chiave che ancora, comunque, non forniscono un quadro del tutto chiaro.

Anche nel corso della visita in Calabria del 13 luglio, Lucia Azzolina, rinnova i suoi propositi per settembre e ribadisce gli sforzi compiuti dal suo Ministero ma soprattutto quelli del personale scolastico.

A settembre ripartiamo, in sicurezza riportiamo i nostri studenti a scuola, come abbiamo sempre ribadito“. Ha detto il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, a Catanzaro, parlando con i giornalisti a margine di una riunione all’Ufficio scolastico regionale della Calabria, riporta l’agenzia AGI.

Il governo – ha proseguito Azzolina – ha lavorato in questi mesi proprio per garantire la sicurezza di tutti, l’abbiamo dimostrato ahimé anche quando abbiamo dovuto chiudere le scuole. Ma adesso le riapriremo in sicurezza.

La Ministra specifica inoltre che si lavora su tre fronti: “utilizzare tutti gli spazi che ci sono, adeguandoli e migliorandoli; se non fossero abbastanza trovarne di nuovi, e – ha sostenuto ancora il ministro dell’Istruzione – migliorare gli arredi scolastici“.

In conclusione Azzolina ha detto: “Penso che l’impegno di tutti, remare e andare tutti verso la stessa direzione salverà la scuola“.

La situazione per il rientro a scuola

Sul primo fronte sappiamo che il Ministero ha indetto una nuova ulteriore procedura selettiva per realizzare interventi di adattamento e di adeguamento degli spazi e degli ambienti scolastici e delle aule didattiche degli edifici pubblici adibiti ad uso scolastico censiti nell’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica.

Con lo stesso avviso sono ammessi interventi di adattamento e adeguamento funzionale di spazi e ambienti scolastici, di aule didattiche, ma anche fornitura di arredi scolastici idonei a favorire il necessario distanziamento tra gli studenti.

L’adeguamento delle aule scolastiche in realtà passa anche per il protocollo di sicurezza in arrivo a breve, e dalle indicazioni delle linee guida, che però devono essere calate nella realtà di ogni singolo territorio, come abbiamo già scritto.

Discuteremo dei fabbisogni dei singoli territori in termini di arredi e in termini di organico. L’obiettivo è quello di confrontarci con Enti locali e uffici scolastici regionali e provinciali, perché se andiamo tutti dalla stessa parte, noi la scuola la riapriamo a settembre in sicurezza e in presenza“, ha aggiunto la Ministra a proposito dell’edilizia scolastica.

Il problema degli spazi alternativi per il rientro a scuola

Se non dovessero bastare gli spazi all’interno delle scuole, si è già indicato più volte che bisogna trovare nuove soluzioni per fare didattica in spazi alternativi, da stabilire con gli enti locali: a settembre, in caso gli spazi alternativi per fare lezione potranno essere cinema, teatri e altri luoghi di cultura.

Secondo il Ministero, portare gli studenti in quei luoghi è un valore aggiunto che serve perché da soli non ci andrebbero.

E’ chiaro che anche su questo punto bisogna avere un quadro più chiaro di quello attuale: al momento Comuni e Enti Locali stanno verificando come possono individuare nuovi spazi come quelli elencati. Ma dal punto di vista pratico ci sono tante perplessità, senza contare il solito problema del tempo: “stiamo lavorando giorno e notte. Purtroppo il ministro Azzolina ci ha dato linee guida e finanziamenti sul fotofinish: dovremo usare tutta l’estate per progettare gli interventi da fare sulle tante scuole” nell’area fiorentina, tuona Dario Nardella, sindaco di Firenze.

Ma servirebbe anche più personale docente e ATA

A questi aggiungiamo che se si dividessero in due gruppi gli alunni di una classe, sarebbe necessario disporre non solo di un’aula in più, ma anche di un docente (nella scuola primaria) o di un docente per ogni disciplina (nella scuola secondaria) in aggiunta. In ogni caso, sarà necessario incrementare la consistenza dell’organico dei collaboratori scolastici per fare fronte alla maggiore frequenza con cui saranno puliti gli ambienti.

Attualmente, però, l’incremento massimo di docenti è fermo ai 40 mila annunciati dal premier Giuseppe Conte e dalla ministra Lucia Azzolina: in realtà, considerando il 15% di alunni da sistemare in spazi aggiuntivi, ne servirebbero 120 mila.