Sale, ma non troppo, rispetto alle prime proiezioni, la percentuale di adesione dei lavoratori della scuola allo sciopero del 10 dicembre: rispetto al 5,1% iniziale, si è arrivati al 6,2%. Una stima che, se confermata, corrisponderebbe a meno di 90mila scioperanti su circa 1.400mila dipendenti della scuola tra docenti e personale Ata. La percentuale leggermente maggiorata è giunta direttamente dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ha anche espresso qualche dissenso per la decisione presa dai sindacati per opporsi alla manovra di Bilancio per il 2022.
Il ministro Bianchi ha detto – durante la trasmissione Zapping su Rai Radio 1 – di avere “grandissimo rispetto per tutte le sigle sindacali, quelle che hanno partecipato allo sciopero e quelle che non hanno partecipato”.
“Alle ore 18 – ha continuato il titolare del dicastero dell’Istruzione – dalla rilevazione ha partecipato il 6,21% del personale scolastico”.
Il ministro Patrizio Bianchi ha quindi tenuto a ricordare che il Governo Draghi, di cui fa parte, “dal 13 febbraio ha investito 10 miliardi in scuola e infrastrutture, 2 miliardi per la riapertura delle scuole in presenza e ha assunto 62 mila insegnanti” per arrivare “a 100mila assunti” nel 2022.
“E stiamo continuando ad investire”, ha quindi sottolineato il ministro dell’Istruzione, prima di sferrare una “frecciatina” ai sindacati: a fronte degli investimenti messi in atto e di quelli che abbiamo programmato, ha infatti detto ancora il ministro, “credo che sia anche ingiusta la posizione” di chi si è fermato e sceso in piazza.
Anche se, ha concluso, riferendosi sempre ai rappresentati dei lavoratori che hanno proclamato lo sciopero nazionale in modo quasi unitario, “capisco che ognuno debba assumere le sue posizioni“.
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