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Scuola Pioltello chiusa per fine Ramadan, una decina di genitori protesta: l’idea è quella di tenere a casa i figli per due giorni

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Il fatidico giorno è arrivato: oggi, 10 aprile, giorno in cui si celebra, per i musulmani, la festa di fine Ramadan, com’è noto, la scuola Iqbal Masih di Pioltello, nel milanese ha sospeso le attività didattiche. Come riporta Il Corriere della Sera davanti la scuola si è radunato oggi un gruppetto di genitori in protesta.

“Oggi ho preso la giornata di ferie per stare a casa coi miei figli che sarebbero dovuti essere a scuola, all’Iqbal Masih. E invece sono a casa, per per una decisione sbagliata presa dal consiglio di istituto che ha scelto di celebrare la giornata di fine Ramadan, senza che la comunità islamica l’avesse mai chiesto. Sono stati strumentalizzati politicamente anche loro”, ha detto una mamma.

La protesta

Il gruppetto era formato da non più di una decina di persone. “Io sono disoccupata in questo momento e quindi non ho dovuto organizzarmi per affidare mio figlio a qualcuno in questo giorno di chiusura infrasettimanale che non approvo assolutamente. E come me tanti altri genitori, ma abbiamo timore a esprimerci pubblicamente perché andremmo contro il collegio docenti che ha votato all’unanimità. E quindi temiamo ripercussioni in classe sui nostri figli”, ha detto la promotrice della protesta.

La scuola ha rinunciato ad altri giorni di chiusura decisi in base all’autonomia scolastica (il 29 e 30 aprile), per mantenere quello del 10 aprile. Questi genitori in disaccordo con la decisione hanno intenzione di non portare i loro figli a scuola in queste date in cui l’istituto sarà aperto.

Al presidio è arrivata anche l’eurodeputata della Lega Silvia Sardone: “Sono qui su invito delle mamme e so che qualcuna di loro ha timore a esporsi per timore di ritorsione. Io sono per la libertà di parola e di pensiero – dice – Se chiusure del genere debbano essere concesse lo deve stabilire lo Stato. Non credo che si faccia integrazione chiudendo le scuole. Hanno detto che è una scelta didattica, invece è chiarissimo che sia una scelta legata alla relazione islamica”.

“Chi sa dire il santo di oggi?”

Su Facebook, la sindaca di Pioltello, Ivonne Cosciotti (Pd), favorevole alla decisione del preside e del consiglio di istituto, accusa i partecipanti al presidio. “Così è arrivato questo fatidico 10 aprile, giorno di fine Ramadan che tante persone di fede islamica festeggeranno. Nel fare un caro e sincero augurio a tutti loro, per i quali è una grande festa, devo constatare che alcuni politici faranno la loro campagna elettorale di fronte al nostro Istituto Comprensivo ‘Iqbal Masih’- Pioltello usando i bambini come strumento per fini personali. Constato che delle tradizioni cattoliche non frega niente a nessuno (chi di voi sa dirmi il santo di oggi?) e che alcuni genitori vogliono trovare un attimo di celebrità (d’altronde se è l’unico modo per essere intervistati fa sempre figo) – scrive – Mi chiedo se è questa la società che stiamo costruendo per i nostri ragazzi, se veramente pensiamo di dare questo esempio, se tutti gli argomenti di discussione tra noi si limitano a fare ragionamenti semplici, troppo semplici, direi sempliciotti o se sia possibile fare ragionamenti un filo complessi che sanno tenere insieme tante realtà”.

Il Governo al lavoro su nuove norme

Come abbiamo scritto, nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri del 9 aprile sarebbe stata discussa la questione delle chiusure delle scuole per feste religiose come il Ramadan. “Secondo quanto si apprende da più fonti – si legge in una nota dell’Ansa – il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara avrebbe illustrato il tema ai colleghi spiegando di essere al lavoro su una soluzione”.

“Una delle ipotesi allo studio – aggiunge l’Ansa – sarebbe quella di una norma per evitare che le scuole autorizzino assenze legate a feste religiose se non in presenza di accordi tra Stato e confessioni religiose”.

Una seconda nota, sempre dell’Ansa, riporta che “il ministero è al lavoro per una norma di buonsenso che regolamenti una situazione che rischia di creare conflittualità e caos”. Per il momento non è affatto chiaro come potrebbe essere congegnata la norma che dovrà comunque risultare non “invasiva” delle prerogative regionali.

Scuola chiusa per ragioni didattiche

Come abbiamo scritto, nel pomeriggio del 25 marzo il Collegio dei docenti e il Consiglio di Istituto del comprensivo Iqbal Masih hanno confermato la decisione di sospendere le lezioni il prossimo 10 aprile, in occasione della festa per la fine del Ramadan.

La scelta, per la verità, era già stata fatta nel maggio scorso ma solo di recente era diventata di dominio pubblico in seguito ad un intervento della eurodeputata leghista Silvia Sardone. La decisione era stata presa con l’obiettivo di evitare aule vuote e interruzioni nel programma scolastico; nei giorni scorsi, però, l’Ufficio Scolastico Regionale aveva riscontrato alcune irregolarità nella delibera che adesso è stata rivista e corretta.

Il consiglio l’ha modificata sottolineando che la chiusura è motivata esclusivamente da ragioni didattiche, dovute alle numerose assenze previste durante la festività religiosa.

Domenica scorsa, nel corso della messa festiva, i tre parroci della cittadina hanno letto in chiesa una lettera di solidarietà con la scuola; lo stesso Vescovo della città di Milano aveva mostrato apprezzamento per la decisione della scuola.