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Scuole chiuse e didattica a distanza, cosa devono fare docenti e studenti? Azzolina: diffidate delle “voci”

Il giorno dopo l’annuncio del premier Giuseppe Conte della proroga della sospensione delle lezioni in tutte le scuole d’Italia fino al 3 aprile, l’interesse di docenti e studenti si è riversato su come rendere il più possibile efficace la didattica on line e su come gestire le scuole nel rispetto delle indicazioni sanitarie per evitare il propagarsi del contagio del Coronavirus.

Dopo avere comunicato che il solo invio di materiali agli allievi non può essere considerato vera didattica a distanza – ma bisogna anche spiegare, programmare, contattare -, il ministero dell’Istruzione è stato preso d’assalto da tutti gli “attori” scolastici, per avere informazioni più dettagliate su come organizzare le lezioni on line delle prossime quattro settimane.

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A rivelarlo è la stessa ministra dell’Istruzione. “Tanti studenti, ma anche docenti, Dirigenti scolastici, ATA, famiglie, in queste ore ci contattano per avere notizie. La situazione è inedita, dobbiamo assumere decisioni importanti e vanno comunicate nel migliore dei modi. Chiediamo a tutti di attendere comunicazioni ufficiali sui nostri canali istituzionali e social e di non affidarsi alle “voci che circolano””, ha puntualizzato la ministra.

Il ministero, quindi, prende tempo: probabilmente, sono allo studio delle indicazioni su come poter in qualche modo standardizzare la didattica on line.

Ma anche su come organizzare le turnazioni dei collaboratori scolastici, il lavoro “agile” per gli assistenti amministrativi e la gestione dei laboratori da parte degli assistenti tecnici.

Intanto, Azzolina si rivolge agli allievi. E li esorta: “studiate. Fatelo anche e soprattutto per voi. E seguite le indicazioni dei docenti. Affidatevi a loro, che stanno facendo un grande lavoro per garantire il vostro diritto all’Istruzione. La scuola non si ferma”.

Alessandro Giuliani

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