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Secondo il MEF la scuola spende troppo

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Mano a mano che passano le ore aumentano le indiscrezioni sulla manovra finanziaria.
L’ultima novità relativa alla scuola è questa: taglio del 15% delle spese per beni e servizi sostenute dal Ministero dell’Istruzione.
E siccome tali spese ammontano a un miliardo, il taglio dovrebbe essere appunto di 150milioni di euro, come già abbiamo anticipato.
In effetti negli ultimi tre anni le spese per i consumi intermedi del Ministero dell’Istruzione sono rimaste costanti, mentre sono diminuiti di 3miliardi nel complesso della Pubblica amministrazione.
 
 
2009
2010
2011
Consumi intermedi MIUR
1,166
0,913
1,113
Consumi intermedi Stato
15,445
12,177
12,477
 
Ma è anche altrettanto vero che la scuola è il settore della Pubblica amministrazione che più di tutti gli altri ha pagato il prezzo della legge finanziaria dell’estate 2008.
Come si può vedere mentre tra il 2009 e il 2011 la spesa per il personale del Miur è diminuita di più di un miliardo e mezzo, quella complessiva del personale statale e aumentata di 2miliardi e 100milioni: il che significa che negli altri ministeri la spesa è aumentata di poco meno di 4 miliardi.
 
 
2009
2010
2011
Personale MIUR
41,264
40,896
39,677
Personale Stato
90,993
90,798
93,117
 
La scuola, insomma, ha già dato e pensare di ridurre persino i trasferimenti alle scuole è davvero impensabile.
 
Intanto la responsabile scuola del PD Francesca Puglisi ha già fatto sapere la propria posizione sulle voci di tagli: “Nella scuola non c’e’ proprio nulla da tagliare. Chiediamo chiarezza al Governo sulle intenzioni e i contenuti della spending review. Se risparmi ci saranno nella riorganizzazione della spesa dello Stato, vengano piuttosto reinvestiti per restituire il tempo scuola sottratto dal Governo Berlusconi e per dare un posto nella scuola dell’infanzia alle migliaia di bambini in lista d’attesa in tutta Italia” .
Posizione ribadita da Enrico Letta, vicesegretario nazionale del PD che ha già stoppato il Governo: “Va benissimo razionalizzare la spesa pubblica, ma ad una condizione: sulla scuola non si taglia, anzi bisogna investire”
Durissima la reazione di Nichi Vendola (SEL): “Se pensano ad ulteriori tagli sulle scuola pubblica anche solo di 1 euro, sappiano che è una provocazione bella e buona, che non potrà che provocare una sacrosanta ribellione”.