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Snals, “Berlusconi ha tradito l’Istruzione”

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"Il Governo Berlusconi, con queste decisioni, ha tradito scuola e Università, assicurando nel contempo un irrisorio sollievo fiscale: diciamo non in rappresentanza della scuola, dell’Università e del pubblico impiego, all’attacco che il Governo con la sua proposta sulla legge finanziaria 2005 ha portato ai rispettivi settori". E’ il giudizio espresso da circa mille rappresentanti sindacali della scuola iscritti allo Snals-Confasal, durante la manifestazione del 29 novembre in piazza Montecitorio e davanti al Senato.
"Non è possibile ridurre le tasse – ha spiegato Fedele Ricciato, segretario generale del sindacato – reperendo risorse attraverso tagli indiscriminati a scuola, Università e pubblico impiego, settori che per anni hanno già dato l’obolo al Tesoro per il risanamento dei conti pubblici. In un Paese civile non è possibile "ridimensionare" la scuola, l’Università e la buona Amministrazione se si vuole rendere servizi di qualità nei settori che rappresentano il volano culturale, professionale e occupazionale. "Il nostro sindacato autonomo ha espresso oggi una protesta partecipata e motivata con le legittime ragioni della Scuola, dell’Università e del Pubblico impiego. Spetta ora al Governo e al Parlamento emanazione provvedimenti che valorizzino le professionalità presenti. Se non avremo le risposte attese, il sindacato chiamerà la categoria alle forme più dure di protesta".

I manifestanti hanno denunciato il comportamento del Governo, accusato di "gravissima incoerenza politica nel momento in cui si è voluto far prevalere le ragioni del fisco, tradendo la priorità rappresentata da scuola e università, priorità anch’essa presente nel Patto con gli italiani e nei programmi di Governo: eravamo scesi in piazza – spiega un dirigente dello Snals – per affermare le ragioni di questi comparti in riferimento allo stanziamento di adeguate risorse per i rinnovi contrattuali e per avere garanzie sulla stabilità degli organici, presupposto indispensabile per consentire il reclutamento dei precari; ora ci siamo trovati per difendere con forza almeno gli attuali livelli di investimento!
Altro è infatti investire nella scuola, chiedendo magari, a livello europeo, di far sì che la spesa per la Scuola non concorra a determinare i limiti fissati da Maastricht. Con questi provvedimenti il Governo ha gettato la maschera".
Nel corso della manifestazione una delegazione di manifestanti, composta da segretari provinciali e regionali, quadri territoriali e una rappresentanza delle settemila Rsu elette nelle scuole nelle liste Snals-Confsal, è stata ricevute dalla presidenza della Camera e dalla VII Commissione cultura della stessa Camera e dalla VII Commissione del Senato. La delegazione ha richiesto maggiori risorse finanziarie per i rinnovi contrattuali del personale della scuola, dell’università, della dirigenza scolastica e del pubblico impiego; la salvaguardia degli organici del personale docente, tecnico ed ausiliario, intesa anche come condizione indispensabile per garantire le immissioni in ruolo per le quali il Parlamento, entro gennaio 2005, deve predisporre il piano triennale previsto dalla recente legge 143. I delegati sindacali hanno infine chiesto alla VII Commissione Cultura della Camera il ritiro del Testo unificato sullo stato giuridico dei docenti.