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Stato giuridico dei docenti: la maggioranza propone una legge

La maggioranza di Governo ha deciso di rompere gli indugi e nella giornata di ieri ha reso ufficialmente noti i testi di due proposte di legge che nei prossimi giorni faranno discutere (e non poco) il mondo della scuola.
Statuto degli insegnanti, albo nazionale, area di contrattazione autonoma e codice etico: queste le principali novità, un po’ scontate per la verità, del progetto n. 4091 (primo firmatario Paolo Santulli, di Forza Italia).
Ma già all’art. 2 lettera e) della proposta c’è qualcosa che non a tutti piacerà: la carriera dei docenti sarà articolata in 3 fasce; si inizierà come insegnanti tirocinanti per acquisire dopo qualche tempo la qualifica di "ordinario" e per diventare infine "docente esperto".
"Il docente esperto – si legge nel testo della proposta di legge – ha anche responsabilità in relazione ad attività di formazione iniziale e di aggiornamento permanente dei docenti, di coordinamento di dipartimenti o di gruppi di progetto, di valutazione interna ed esterna e di collaborazione e di temporanea sostituzione del dirigente scolastico".
Si potrà accedere a questa funzione mediante formazione e concorso.
E – fatto importante – sarà questo l’unico titolo professionale che permetterà di diventare, con un ulteriore concorso, dirigente scolastico o dirigente tecnico-ispettivo.
Ma la novità più rilevante, quella che certamente scatenerà polemiche e proteste è contenuta nella seconda proposta di legge, la n. 4095, presentata dall’on. Angela Napoli di Alleanza Nazionale.
L’articolo 7 del progetto ha un titolo inequivocabile e dirompente: "Soppressione delle rappresentanze  sindacali unitarie scolastiche".
Per il resto le due proposte di legge sono sostanzialmente identiche, se si eccettua il fatto che il testo del progetto di Forza Italia dà spazio all’art. 5 ad una petizione di principio sull’associazionismo professionale ("I docenti – recita il primo comma dell’articolo – possono liberamente esprimere all’interno delle istituzioni scolastiche l’attività associativa").
Adesso si aspettano le reazioni e le prese di posizione dei sindacati che certamente non tarderanno.

Reginaldo Palermo

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