Attualità

Studente 13enne ha arresto cardiaco nel bagno della scuola: i medici dichiarano la morte cerebrale

Non ha risvolti positivi la storia dello studente che qualche giorno fa ha avuto un arresto cardiaco nel bagno della scuola, l’istituto comprensivo di Santa Flavia Palermo. Il tredicenne era stato soccorso dai docenti che, diretti dai medici della sala operativa del 118, hanno praticato il massaggio cardiaco.

Purtroppo, nel pomeriggio di sabato 4 marzo sono arrivati gli ultimi risultati che hanno ribadito l’assenza di attività cerebrale. I medici, quindi, hanno dichiarato la morte cerebrale. La commissione che ha vigilato nelle ore precedenti sul possibile recupero del ragazzino ha dovuto arrendersi all’evidenza: quei minuti interminabili in arresto cardiaco disteso sul pavimento del bagno della scuola hanno provocato danni irreparabili al cervello del ragazzo.

I corsi di formazione per l’uso del DAE per personale scolastico e docente

Cosa succede a scuola in questi casi? Come soccorrere qualcuno? L’apparecchiatura da usare, il defibrillatore esterno automatico, deve essere localizzata nei pressi della cassetta adibita al primo soccorso, riferiscono le linee guida del Ministero dell’Istruzione. Può farne uso, in casi di emergenza, anche il personale non medico specializzato in massaggi atti alla rianimazione o polmonari: a tal proposito, l’art. 3 della L. n. 116 del 4 agosto 2021, modificando la L. n. 120 del 3 aprile 2001, stabilisce che “L’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico è consentito anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardiopolmonare. In assenza di personale sanitario o non sanitario formato, nei casi di sospetto arresto cardiaco è comunque consentito l’uso del defibrillatore semiautomatico o automatico anche a chi non sia in possesso dei requisiti di cui al primo periodo. Si applica l’articolo 54 del codice penale a colui che, non essendo in possesso dei predetti requisiti, nel tentativo di prestare soccorso a una vittima di sospetto arresto cardiaco, utilizza un defibrillatore o procede alla rianimazione cardiopolmonare”. 

Tale norma, in ogni caso, con riferimento allo scriminante dello status di necessità assoluta previsto dall’art. 54 del Codice penale, prevede l’utilizzo del DAE anche da personale non formato. Resta in ogni caso consigliato il corso BLSD (Basic Life Support & Defibrillation) per illustrare le azioni e le manovre di primo soccorso da attuare tempestivamente in situazioni di emergenza e in caso di arresto respiratorio e/o cardiaco. 

Redazione

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