Home Alunni Studenti sotto stress scolastico, ecco i cinque consigli per i docenti

Studenti sotto stress scolastico, ecco i cinque consigli per i docenti

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Più del 50% degli studenti italiani si dichiara ansioso quando deve preparare un esame, addirittura l’85% ha il terrore di prendere dei brutti voti. Mal di testa, mal di pancia, nodi alla gola o tachicardia: i livelli di ansia degli studenti, in base ai dati Ocse-Pisa, sono dovuti al comportamento e alla comunicazione adottata dai loro insegnanti.

L’organizzazione non governativa, Save The Children, suggerisce alcuni spunti per i docenti, utili per incoraggiare una comunicazione efficace con i propri alunni.

Infatti ai docenti vengono richieste sempre più, oltre alle competenze culturali e didattiche, quelle emotive-relazionali. L’uso del linguaggio verbale e non verbale, la pratica di dinamiche di gruppo in classe diventano espedienti importanti per instaurare una buona relazione con gli studenti.

Ecco le cinque regole proposte da Save The Children

  • L’utilizzo di messaggi in prima persona per comunicare i propri sentimenti (“Io sento”, “Io provo”). È una tecnica che permette all’alunno di entrare in contatto con i vissuti personali dell’insegnante: sentendo che il docente sta comunicando il proprio stato d’animo con autenticità, non assumerà un atteggiamento di difesa.
  • Non giudizio e accettazione del pensiero altrui. Non è necessario che le idee di chi parla e di chi ascolta siano convergenti e non è opportuno fare dei tentativi perché vengano modificate. Ciò che conta è dare dignità a ogni verità, anche la più soggettiva.
  • L’uso di tecniche di rispecchiamento empatico. Si tratta di una modalità di intervento che non interpreta le parole dette dall’altro, ma riflette quanto detto senza modificare la costruzione del discorso o il contenuto emotivo espresso, come un vero e proprio specchio. Ad esempio “mi stai dicendo che…”, “se ho ben capito ti sei sentito…” utilizzando poi le stesse parole dell’interlocutore.
  • Utilizzo di segnali di contatto. Questi segnali sono fatti per lo più di sguardi benevoli, sorrisi, cenni di assenso con il capo o con il viso. Sono importanti poiché indicano una presenza incoraggiante e rassicurante, specialmente nei momenti di esitazione e incertezza, senza entrare nel merito dei contenuti della comunicazione.
  • Concedersi un tempo relazionale. Dedicare i primi minuti della giornata alle confidenze degli studenti, uno spazio dove ciascuno può esprimere i suoi vissuti, ansie, preoccupazioni, disagi che, se non comunicati ed elaborati con l’aiuto dell’insegnante e dei compagni, possono passare attraverso un comportamento negativo.