Home Attualità Tavola rotonda Flc Cgil: la formazione al centro del dibattito

Tavola rotonda Flc Cgil: la formazione al centro del dibattito

CONDIVIDI

Alla tavola rotonda della Flc Cgil, moderata da Manuela Pascarella sul tema Reclutamento, formazione in ingresso e percorsi abilitanti, sono intervenuti diversi ospiti, spaziando su diversi argomenti.

Elisabetta Nigris, docente nel corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria all’Università Bicocca di Milano ha parlato della formazione dei docenti:

“La scuola secondaria è in gravissima difficoltà, alti livelli di abbandoni scolastici ci dicono la crisi. Hanno origine nel passaggio tra secondaria di primo e secondo grado. C’è grande disaffezione dei ragazzi nei confronti della scuola e il Covid l’ha ampliata. C’è voglia di tornare in presenza? Non c’è voglia di scuola. Le normative cambiano in continuazione, non danno mai tempo agli insegnanti perché arriva una successiva riforma che annulla tutto il precedente. Scarsa competenza di fronte ad ambiti didattici ed educativi. Qualsiasi sia l’ingegneria non deve puntare al ribasso ma puntare alla qualità dell’investimento. Parlo di professionalità di un insegnante che è un intellettuale che deve avere competenze e saperi pratici ed essere in grado di scegliere, capace di sapere qual è la ricerca sulle evidenze. Modelli in grado di agire sulle capacità progettuali dell’insegnante. Esistono i saperi da insegnare, i saperi sull’insegnamento e i saperi della pratica. Modello tecnico razionale e modello dell’immersione, dell’apprendistato. La ricerca dice che nessuno dei due funziona. Di scuole innovative non so quante se ne possono contare. Mi adagio a poco a poco a quello che quella scuola mi indica. Non bisogna limitarsi a piccole esperienze professionali in campo ma l’alternanza tra teoria e pratica con soggetti che accompagnino questo percorso di formazione. Questi soggetti non devono essere interni alla scuola”.

Ghizzoni: “Percorsi si stanno dividendo”

Ad intervenire anche Manuela Ghizzoni, ex Presidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera, adesso all’Università di Bologna:

“Noi come PD alla Camera abbiamo presentato un emendamento che include il rinnovo di questa procedura. È stata aumentata la platea dei posti di sostegno (11mila in più). C’è bisogno di occupare con personale specializzato questi posti. La discussione inizia alla Camera, speriamo non venga cambiato quel favore all’emendamento. Per come le cose si stanno mettendo adesso, i percorsi di formazione e specializzazione si stanno dividendo. Il Fit aveva mantenuto questa coesistenza. La discussione che andrebbe fatta dovrebbe portare una riflessione su questo. Il sistema universitario, di cui faccio parte, ha subito diversi tagli”.

Pittoni: “Esperienza sul campo sia ripagata”

A chiudere l’intervento del senatore della Lega Mario Pittoni che ha chiarito il proprio impegno mirato alla riattivazione dei percorsi abilitanti:

“Riguardo il sostegno, nella Legge di Bilancio era stato tagliato il 90% degli emendamenti e poi il 90% del 10% rimanente perché i funzionari del Mef non ce la facevano dovendosi occupare del Pnrr in una Camera e della Legge di Bilancio nell’altra. Abbiamo concordato che ci stava l’intervento di proroga, tutti d’accordo, però il provvedimento non è andato avanti perché si è impantanato a Palazzo Chigi. C’erano altri provvedimenti decisi dalle forze di maggioranza, non presenti nella Legge di Bilancio. Il Parlamento deve avere la possibilità di dire qualcosa. Anche altre forze politiche hanno presentato degli emendamenti non considerati”.

“Nella specializzazione al sostegno ho rilanciato una proposta proprio ieri. Si tratta dell’impegno n.5, ovvero chi ha fatto almeno tre anni di esperienza sul campo deve avere accesso ai corsi di specializzazione. Ho presentato una bozza di norma, anche se è diventato automatico tagliarli o ignorarli. Chiederò un impegno preciso del ministro e chiedo che sia il ministero a portare avanti ovvero riattivare i percorsi abilitanti. Abbiamo migliaia di precari Stem che aspettano di spostarsi in prima fascia, sono super esperti, non hanno avuto la possibilità di abilitarsi in prima fascia e attendono di avere chance”.