Politica scolastica

Tempo pieno al sud: ok del DEF, ma con parsimonia

Doccia fredda sulle attese di quanti si aspettano che dal prossimo anno il tempo pieno venga esteso nelle scuole del sud.
Il Documento di economia e finanza depositato in Parlamento dal Governo  parla chiaro e ricorda che, ricorrendo a fondi europei, è già stata attivata “una serie di misure per il potenziamento delle competenze di base e per la lotta alla dispersione anche attraverso offerte formative in spazi e tempi ulteriori rispetto alle ordinarie attività didattiche”.
“A tal fine – si legge nel Documento – potrà essere incentivato e promosso, ove ne ricorrano effettivamente le condizioni, il tempo pieno e prolungato nella scuola del primo ciclo”.
Come dire, insomma, che non ci sarà nessun automatismo e quindi tempo pieno e tempo prolungato potranno essere attivati se anche gli enti locali faranno la loro parte garantendo locali e servizi adeguati (mense in particolare).
Il Documento richiama anche un’altra possibilità.
“Ai fini dell’ampliamento dell’offerta formativa – si legge ancora – saranno intraprese misure per assicurare il reclutamento dei docenti con titoli idonei all’insegnamento della lingua inglese, della musica e dell’educazione motoria nella scuola primaria anche utilizzando, nell’ambito delle risorse di organico disponibili, docenti abilitati all’insegnamento per la scuola primaria in possesso di competenze certificate”.
La questione potrebbe essere affrontata anche mediante l’istituzione di nuove classi di concorso per l’insegnamento di tali discipline nella scuola primaria.
Per la verità non si tratta di una novità perché questa misura è già prevista nel comma  20 dell’articolo 1 della legge 107/15.
Per il momento, è bene precisarlo, si tratta soltanto di buone intenzioni che dovranno essere tradotte in disposizioni precise corredata anche da numeri e tempi.

 

Occorre inoltre rivedere la disciplina (risalente al 1958) relativa all’organizzazione delle attività sportive scolastiche.

Reginaldo Palermo

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