
Non so voi, ma spesso mi trovo a riflettere su come alcune persone riescano a ricoprire certe posizioni o a superare concorsi che sembrerebbero inaccessibili per molti. Mi chiedo come abbiano fatto, come siano riuscite a ottenere quei posti, perché poi, nella realtà dei fatti, capita spesso che dimostrino di non essere all’altezza del ruolo, di non conoscere la materia e di non avere le competenze necessarie.
La recente notizia del concorso truccato per insegnanti di sostegno a Cassino, con due docenti arrestati, è un chiaro esempio di come, purtroppo, non sempre il superamento di un concorso sia sinonimo di competenza o adeguata preparazione. Ci sono casi, e questa notizia ne è la prova, in cui chi raggiunge certe posizioni o supera certi concorsi non lo fa per merito, ma per ragioni ben diverse e spesso poco limpide.
Questa situazione è inaccettabile perché penalizza chi lavora correttamente nella scuola già da diversi anni, infatti sono moltissimi i docenti precari che purtroppo si vedono scavalcati con l’impossibilità di poter lavorare da persone che sono arrivate a ricoprire certi ruoli o superare determinati concorsi, non per merito, questo di conseguenza mi ha spinto a creare una petizione su Change.org (Stabilità Docenti Precari, Continuità Didattica per gli Allievi e le Famiglie). Un tentativo per cercare di arginare il fenomeno dei titoli falsi e delle pratiche poco trasparenti. È anche un modo per valorizzare i docenti che hanno già diversi anni di esperienza nella scuola, riconoscendo il loro impegno e la loro competenza attraverso percorsi abilitanti mirati.
Questa mia iniziativa si collega anche ad altri movimenti, come la petizione promossa dal gruppo Precari Uniti per la Scuola, che condivide punti importanti con la mia proposta e che mira a raggiungere lo stesso obiettivo: una scuola più giusta e meritocratica.Mi auguro che quanto accaduto faccia riflettere e che si cambi il sistema di reclutamento, permettendo l’assunzione del 50% attraverso concorsi, vigilando sugli stessi con maggiore impegno, e del 50% dalle GPS. Solo così si potrà essere più giusti e meritocratici nei confronti di tutti.
Fabio Gangemi