Un servizio di Striscia la Notizia, andato in onda il 10 gennaio e curato da Luca Abete, porta alla luce un utilizzo improprio della Carta del Docente, il bonus annuale di 500 euro, istituito nel 2015, destinato alla formazione e all’acquisto di materiale didattico e tecnologico da parte degli insegnanti di ruolo.
Secondo quanto emerso, un negozio di elettronica in provincia di Napoli sarebbe diventato un vero e proprio “bancomat”, erogando contanti anziché beni e servizi previsti dalla normativa. Il meccanismo, presumibilmente illegale, consiste nell’acquisto fittizio di prodotti tramite la carta, con successiva restituzione di denaro contante. Questo uso distorto del bonus solleva interrogativi etici e legali, oltre a gettare ombre sulla gestione di fondi pubblici.
La Carta del Docente è stata introdotta per favorire l’aggiornamento professionale e l’accesso a strumenti tecnologici indispensabili per un insegnamento moderno ed efficace. Episodi come questo rischiano di minare la fiducia in un’iniziativa pensata per valorizzare il lavoro dei docenti, mettendo in discussione la sua efficacia e trasparenza.
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Carta del docente estesa ai supplenti annuali: importo adeguato al numero dei beneficiari e alle risorse disponibili
La Legge Finanziaria 2025 introduce un’importante novità: la Carta del Docente sarà estesa ai supplenti annuali su posti vacanti nelle scuole statali. L’importo rimane fissato a 500 euro per docente, ma potrà essere ridotto in base al numero degli aventi diritto e alle risorse disponibili, una scelta che potrebbe risultare impopolare tra oltre 700 mila insegnanti.
Criteri e modalità di erogazione saranno definiti annualmente tramite un decreto congiunto dei Ministri dell’Istruzione e dell’Economia. Entro settembre, il Ministero dell’Istruzione invierà al MEF una relazione dettagliata sull’uso della Carta, garantendo un monitoraggio delle spese in linea con il piano di bilancio 2025-2029.