
La Conferenza nazionale universitaria dei delegati all’inclusione degli studenti con disabilità e con disturbi specifici dell’apprendimento (Cnudd), ha presentato le nuove Linee guida per l’attuazione del diritto allo studio degli studenti in condizione di disabilità e con Dsa.
Le Linee guida, perché il numero di universitari in condizione di disabilità o con Dsa che frequentano gli atenei italiani è cresciuto considerevolmente, interessando il 2,5% della popolazione studentesca universitaria.
In considerazione di ciò, afferma il presidente della Cnudd: “le nuove Linee guida quasi certamente sono l’unico documento politico in ambito universitario, in cui il concetto di inclusione degli studenti e delle studentesse con disabilità e/o con Dsa e/o con Bes viene espresso non tanto e non solo delineando quali siano gli strumenti per supportarli, ma piuttosto come debba organizzarsi la comunità universitaria per garantire, a tutti e a tutte, pari opportunità”.
L’Italia dunque e le sue istituzioni rendono effettivo questo diritto, facendolo passare da formale a sostanziale, mentre oltre a definire i soggetti, i ruoli, i servizi e, a cascata, i materiali didattici, vengono pure affrontati il tema dell’orientamento, con “un addendum”per gli studenti con Bisogni educativi speciali.
Se il numero degli studenti con disabilità e con Dsa è cresciuto in maniera esponenziale, deve cambiare il paradigma dell’organizzazione universitaria, cosicché nel dibattito pubblico non compaia solo il termine più abusato di “inclusione”, ma si inizi a declinare in termini pratici che cosa il personale che lavora intenda per “inclusione” a cui “si deve associare la capacità di promuovere una partecipazione attiva dei nostri studenti alla vita universitaria”.
Ma è stato pure osservato di “lavorare sulla relazione non solo tra docenti e studenti, ma anche tra docenti e servizi, degli studenti con l’ambiente, con le strutture economiche e con gli elementi culturali“.
“Trarre da ogni persona il meglio delle sue potenzialità garantendo una pari opportunità di partecipare ai corsi, alle esperienze di studio e a tutto ciò che riguarda la vita universitaria”.