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A Milano la chiamata diretta è un flop: alle cattedre scoperte ci penserà il computer

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Un flop la chiamata diretta nella provincia di Milano, così come riporta il Corriere della Sera. Scaduti i termini per le chiamate, i dirigenti scolastici hanno incrociato le braccia e si sono appellati al diritto al riposo. Sarà così l’algoritmo del Miur e dell’Ufficio scolastico provinciale a scegliere i docenti. Dal 17 agosto la burocrazia si sobbarcherà il lavoro che per la Buona scuola doveva essere più “umano”.

A LAVORO ANCHE IL 14 AGOSTO“I presidi hanno un diritto, semplicemente lo esercitano — afferma il provveditore agli Studi Marco Bussetti —. Evidentemente hanno fiducia nella qualità degli insegnanti come categoria e sono d’accordo nel demandare la selezione a un computer. Noi non riusciamo a fermarci, anche il 14 agosto siamo operativi”.

 

CHIAMATA DIRETTA? UN FLOP“È una frustrazione. L’anno scorso avevo strutturato il bando per le cattedre vacanti, concordato i criteri di assegnazione e rimandato le vacanze per selezionare i curricula nel cuore di agosto, ma questa fatica ha avuto poca soddisfazione. Stavolta mi sono rifiutato di farlo — dice al Corriere della Sera, Agostino Miele, responsabile dell’associazione dei presidi e dirigente al Gentileschi —. Metà dei colleghi si è astenuto, forse una percentuale di poco inferiore nei licei”.

 

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