Home Personale Abolizione chiamata diretta: il nodo è la gestione dell’organico del potenziamento

Abolizione chiamata diretta: il nodo è la gestione dell’organico del potenziamento

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Entro venerdì andranno presentati alla Commissione Cultura del Senato gli emendamenti al disegno di legge Granato sull’abolizione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali, ma sul prosieguo del provvedimento pesano anche le polemiche che si sono aperte nel corso delle audizioni.

La posizione di Unicobas

Abbiamo già parlato della posizione fortemente critica espressa dall’ANP e da altre organizzazioni di dirigenti scolastici (Andis e Disal), ma la prima giornata delle audizioni era stata caratterizzata da un vivace confronto fra il segretario dell’Unicobas Stefano d’Errico e la senatrice PD Simona Malpezzi.

D’Errico ha  speso parole di apprezzamento per il ddl Granato senza trascurare qualche “bordata” nei confronti di Malpezzi definita “la portavoce dell’Anp”
Uno dei nodi che d’Errico ha voluto evidenziare nel corso del suo intervento riguarda in particolare la gestione dell’organico dell’autonomia che non può essere considerato un minestrone indifferenziato: “La stessa legge 107 – ha sottolineato il segretario Unicobas – parla di un organico composto da posti comuni, posti di sostegno e posti di potenziamento e secondo noi l’assegnazione dei docenti alle cattedre deve assolutamente tenere conto della anzianità di servizio del personale”.
Secondo d’Errico, insomma, il docente in servizio da molti anni in una scuola non può correre il rischio di essere assegnato per esclusiva volontà del dirigente scolastico ad un posto di potenziamento, che molto spesso equivale ad essere utilizzato per coprire supplenze.

La richiesta della Flc-Cgil

E in effetti su questo punto il ddl Granato è molto chiaro e accoglie pienamente il criterio espresso da d’Errico, criterio che però viene contestato dagli altri sindacati della scuola, come per esempio la stessa Flc-Cgil che in audizione ha proposto un emendamento volto a cancellare il comma del ddl “che – sottolinea il sindacato – ripropone una artificiosa suddivisione in organico di potenziamento e non di potenziamento che riguarda solo la quantità dell’organico ma non la sua suddivisione funzionale che è prerogativa assoluta delle autonomie scolastiche e della libera scelta e disponibilità dei docenti”.
“Un docente con cattedra – spiega la Flc-Cgil – può ben aspirare e ottenere di fare potenziamento e viceversa: tuttavia ciò non va definito per legge ma va lasciato, in quanto attinente all’autonomia didattica e organizzativa, ai singoli e agli organi collegiali e gestionali della scuola”.
Vedremo nelle prossime ore se la richiesta della Flc verrà accolta dalla maggioranza di Governo e se il ddl verrà modificato nella direzione auspicata dal sindacato di Francesco Sinopoli.