Home I lettori ci scrivono Alunni Bes e scuole nel caos. Lettera appello al Ministro

Alunni Bes e scuole nel caos. Lettera appello al Ministro

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Alla cortese att. ne del Ministro dell’Istruzione.

Gent.mo ministro Bianchi,

mi chiamo Chiara Gori e sono una docente di sostegno presso la scuola secondaria di primo grado. 

Innanzitutto La ringrazio per il suo operato: i problemi della Scuola sono molteplici e radicati, e ogni giorno ne nascono di nuovi, ma la volontà di prendersene cura è finalmente percepibile.

Proprio per questa ragione, vorrei porre alla Sua attenzione quello che ritengo con molta probabilità un ‘gap’ normativo.

Nella Nota del Ministero che ha come oggetto “Nuove modalità di gestione dei casi di positività all’infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico – art. 4, del decreto-legge 7 gennaio 2022, n. 1 – prime indicazioni operative” purtroppo non è stato esplicitato come comportarsi con gli alunni con BES, specie con gravità.

Alcune scuole sono nel caos e ognuna interpreta la normativa in modo soggettivo: chi considera la Nota di cui sopra come norma valida ‘per tutti’ (ma un ‘per tutti’ che suona come un ossimoro poiché di fatto esclude gli studenti BES dalla didattica), lasciando gli alunni con gravità a casa perché non vaccinati, molti dei quali impossibilitati a partecipare alla DAD; chi, invece, considera come norma di riferimento la Nota Ministeriale prot. n. 662 del 12 marzo 2021, che prevede, anche nelle zone rosse, che gli alunni con disabilità possano seguire la didattica in presenza “in situazione di effettiva inclusione”, a prescindere o meno dalla vaccinazione. Capisce che questo sta creando una doppia discriminazione nonché una mancata parità di trattamento dove a rimetterci sono sempre e solo i ragazzi più deboli e senza colpe. 

Molti di questi ragazzi non possono vaccinarsi, alcuni non possono per motivi legati alla loro patologia, altri perché in attesa, altri ancora per motivi di disagio familiare e/o socio-culturale.

Come ribadito dal nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi rispondendo alla richiesta di molti dirigenti scolastici di ricorrere alla Dad già dal primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie, le scuole sono state riavviate in presenza poiché solo ripartire in presenza significava riaprire davvero la scuola per tutti e non escludere gli alunni più deboli e fragili. Ma tale presenza per questi alunni deve essere garantita sempre e questo può essere possibile solo se dal Ministero dell’Istruzione in accordo con il Ministero della Salute saranno date a noi scuole direttive chiare che dedichino la massima attenzione proprio a quegli studenti più fragili, soprattutto con gravità cognitive e impossibilitati a partecipare alla DAD. Per loro 10 giorni di DAD equivalgono a 10 giorni di isolamento che si vanno ad accumulare alla lunga pausa delle festività.

Io sono solo una docente entrata in ruolo quest’anno ma sto cercando di applicare quello che lo stesso Ministero (e l’uso della ragione) mi insegna: partecipare, collaborare, cooperare per rendere la scuola un luogo educante autentico, una comunità che accoglie e non isola, che si rende flessibile a modificare le proprie politiche per custodire la diversità come una risorsa. 

Per questo, sapendo quanto la mia sia solo una piccola proposta, Le chiedo di ascoltarla. 

La mia non è una posizione ‘a priori’ contro l’ultimo D.l., ma non posso esimermi dal dire che lo trovo incompleto e lo dico per esperienza sul campo.

Invece di isolare a priori anche gli studenti con BES, per cercare di limitare il loro disagio, una soluzione potrebbe essere ad esempio quella di richiedere un tampone per quegli studenti fragili che hanno avuto un contatto a rischio a 5 giorni dall’ultimo contatto e, se negativo, permettere al ragazzo/a di tornare in presenza quanto prima. Questo potrebbe limitare i giorni di isolamento non solo sanitario ma soprattutto sociale, comunicativo e relazionale. Penso ai tanti studenti autistici gravi.

Non Le dico questo perché non credo nell’importanza dei vaccini o per sminuirne il ruolo risolutivo; la mia paura è che la netta distinzione tra vaccinati e non vaccinati escluda categorie che dovrebbero essere considerate prendendo in esame un maggior numero di criteri e soluzioni adatte alla loro condizione. 

La prego di poter dare quanto prima indicazioni chiare tramite Nota o Circolare da inoltrare ad ogni USR, USP e Dirigenti di ogni ordine e grado. 

Chiara Gori