Home Archivio storico 1998-2013 Riforme Anche gli studenti lanciano il loro referendum nazionale

Anche gli studenti lanciano il loro referendum nazionale

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Non solo i sindacati si auto-interrogano sulle strategie da adottare. Anche gli studenti si accingono a percorrere la stessa strada. Dal 28 ottobre all’8 novembre tutti gli allievi della scuola superiore saranno chiamati a raccolta dall’Uds, il sindacato studentesco in aperto contrasto con la politica adottata dal Governo e dal ministro Mariastella Gelmini: con l’intento di far esprimere gli studenti su temi fondamentali della scuola – quali il diritto allo studio, la didattica, la rappresentanza studentesca e gli stage formativi – l’Unione degli Studenti ha indetto un referendum studentesco nazionale. Si tratta di un appuntamento ritenuto fondamentale perché permetterà agli studenti di far sentire la nostra voce“.
Il modello è già collaudato: già due anni fa 40.116 studenti si espressero su tematiche simili. E a sentire l’Uds portò ad un risultato importante, poiché il  ministro Giuseppe Fioroni si convinse a prendere atto del fatto che gli studenti volevano una carta che garantisse sconti sui consumi culturali: tanto che da lì a poco la carta studentesca fu realizzata dall’allora ministero della Pubblica istruzione. “Stavolta miriamo almeno a triplicare il dato di partecipazione del 2007 ha spiegato Stefano Vitale, coordinatore nazionale Uds, che ha presentato l’iniziativa è ed anche questa volta il Ministro dovrà considerare il parere degli studenti.
Il referendum  sarà completamente autogestito: sul sito www.unionedeglistudenti.it gli studenti potranno scaricare tutti i materiali per far partecipare la propria scuola. E sarà possibile anche votare on-line.
Seppure quello di essere consultati sulle scelte rilevanti per la scuola un diritto previsto dallo statuto degli studenti – continua il rappresentante dell’Uds – nessuno lo fa mai: così abbiamo deciso di consultarci da soli e far sentire la nostra voce“. Lo slogan prescelto dal sindacato studentesco per l’iniziativa sarà “Vogliamo Contare le stelle”.
Parallelamente al referendum, l’Unione degli studenti continuerà a condurre le iniziative di mobilitazione contro l’operato del Governo decise lo scorso 10 ottobre, nella Facoltà di Sociologia dell’Università “La Sapienza” di Roma, durante l’incontro tra 250 studenti facenti capo ad oltre 15 associazioni e collettivi studenteschi: assieme al coordinamento degli studenti universitari “Link”, il 28 ottobre metterà in atto l'”assedio alle prefetture”. Attraverso la costituzione di tendopoli e piazze tematiche, in molti capoluoghi della penisola per tutta la notte gli studenti attueranno dei sit-in davanti agli uffici territoriali del Governo
Gli studenti torneranno poi in piazza il 14 novembre, in occasione della manifestazione nazionale indetta a Roma dalla Cgil: in quell’occasione presenteranno anche “una piattaforma autonoma legata ai temi del rapporto tra carattere pubblico della formazione e democrazia”.
Solo tre giorni dopo, il 17 novembre, si svolgerà uno sciopero generale studentesco attraverso azioni su diversi territori con cortei e azioni. In quell’occasione gli studenti italiani cercheranno di concordare una data di mobilitazione internazionale, in particolare europea, che venga sostenuta da tutti i soggetti in formazione. L’assemblea studentesca ha infine annunciato che farà parte, attraverso alcuni suoi rappresentanti, al controvertice sull’ambiente di Copenaghen in programma dal 7 al 9 dicembre.