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Assegnazioni provvisorie, l’errore dell’Usp: docente destinata illegittimamente a una COE su tre scuole e tre comuni diversi

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Cosa sono le Coe (Cattedra Oraria esterna)? Si tratta di cattedre con completamento esterno, presso uno stesso comune o anche presso comuni diversi. Ma ricordiamo che per potere essere trasferiti in una cattedra oraria esterna con domanda di mobilità volontaria, è necessario indicare nel modulo dell’istanza on line l’opzione per le cattedre orario esterne stesso comune oppure per comuni diversi. In altre parole, se il docente vuole concorrere a un posto COE dovrà richiederlo espressamente in fase di istanza di mobilità. In caso contrario tutte le preferenze saranno destinate alle COI (Cattedra Oraria interna)

Detto questo, a seguire riportiamo le vicissitudini di una lettrice della Tecnica della Scuola proprio in tema di COE.

Le vicissitudini di una insegnante


“Sono una docente di ruolo da due anni, con una lunga esperienza di docenza pre-ruolo prima del superamento del concorso nel 2020 – ci racconta la lettrice -. La mia titolarità è su un Liceo Linguistico fuori provincia distante 100 km da casa e per questo motivo ho presentato, appena possibile, istanza di assegnazione provvisoria nella mia provincia. Ho per giunta una situazione familiare complessa per la presenza di una grave disabilità che richiede assistenza continua e per la quale usufruisco della legge 104“.

“Quando lo scorso 28 luglio vengono pubblicate le graduatorie per le assegnazioni provvisorie risulto l’unica per la mia classe di concorso, per cui sono fiduciosa e tranquilla. Purtroppo il 17 agosto ho un’amara sorpresa: l’USP di Frosinone infatti, ovvero l’USP della provincia in cui risiedo ed in cui avevo appunto fatto domanda di assegnazione, pubblica tra le disponibilità una cattedra COE su tre istituzioni scolastiche e tre diversi comuni: un provvedimento illegittimo”.

“Inoltre – continua – ero certa, e mi viene anche confermato dal mio sindacato di riferimento, ci sarebbe uno spezzone di 10 ore in un istituto del mio comune, che non compare proprio nelle disponibilità provinciali!”

“Dal 17 agosto inizia il mio calvario: telefonate e email quotidiane all’USP di Frosinone, alle quali non ricevo risposta (a meno che non inviassi PEC); il centralino dell’USP non dà informazioni di alcun tipo e non passa le telefonate agli impiegati, ma sollecita solo ad inviare email, che restano poi lettera muta; il sindacato è latitante e chiuso per ferie proprio nella fase cruciale dei movimenti provinciali e della pubblicazione delle graduatorie”.

“Ciò che mi ha maggiormente amareggiato e sconvolto è stata – oltre l’incompetenza e l’inadempienza di chi era deputato ad essere efficiente e tempestivo – la totale indifferenza nei confronti delle istanze umane e professionali nei miei confronti specifici e, più in generale, di una categoria di professionisti altamente specializzati quali i docenti, che vedono quotidianamente lesi ed ignorati i loro diritti e le loro lecite aspirazioni”.

“Per vedere riconosciuti i miei diritti sono costretta a recarmi presso uno studio legale, con ulteriore aggravio di spesa, senza considerare l’ansia e la frustrazione provocate da questa assurda situazione. Dopo aver trascorso un periodo veramente difficile, il 23 agosto mi viene inviata una mail dall’USP: “Ha ragione lei, ci siamo sbagliati e stiamo provvedendo a pubblicare il decreto di rettifica”. Decreto di rettifica pubblicato in data 25 agosto, dove finalmente viene inserito il mio nome accanto all’unica una cattedra disponibile, ma purtroppo illegittima in quanto composta da tre istituzioni scolastiche in tre comuni differenti. La “superficialità” dimostrata nella formazione di questa cattedra esclude le 10 ore disponibili nel mio comune, scelta che come previsto dalla legge sarebbe dovuta essere doverosa da parte dell’USP per agevolare l’assistenza prestata dalla sottoscritta al parente disabile con gravi patologie”.

“Sebbene la vicenda sembri avviarsi verso un lieto fine – conclude l’insegnante – restano molti interrogativi e perplessità: cosa sarebbe accaduto se non avessi saputo della presenza dello spezzone nel mio comune? E se non avessi protestato per l’illegittimità di una cattedra COE su tre comuni e tre istituti? Si può accettare il fatto che un USP provinciale dia prova di incompetenza palese e di totale mancanza di pubbliche relazioni? Come è possibile che gli impiegati di un USP siano latitanti per giorni e non rispondano a telefonate e email? Dove dovrò prendere servizio?”