Home Personale Bonus merito? serve solo per entrare nelle grazie del preside

Bonus merito? serve solo per entrare nelle grazie del preside

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Il rinnovo del contratto degli insegnanti è senza dubbio un tema sempre caldo, dato che proprio il comparto scuola, sembrerebbe essere quello fra i più penalizzati fra i rinnovi contrattuali statali.

Il ministro Fedeli, dal canto suo, ha fatto sapere che l’intenzione di Viale Trastevere è quella di concludere il rinnovo del contratto per il personale della scuola entro la fine dell’anno.

I sindacati confederali, hanno posto diversi punti cruciali su cui puntare, riporta il segretario generale Snals-Confsal Elvira Serafini su Italia Oggi: “il recupero del salario perduto, la centralità della professione docente, la specificità della professione Ata, l’inclusività e l’equiparazione dei diritti del personale precario, la formazione, la difesa dei due livelli contrattuali attraverso l’estensione della contrattazione decentrata e il rafforzamento delle Rsu”.

Ma il numero uno di Snals si sofferma in particolare sul bonus premiale e il sistema di valutazione.

Per quanto riguarda il bonus, “ i suoi attuali criteri non sono oggettivi, ma si prestano a un’utilizzazione ad personam, rendendo così il bonus uno strumento inefficace e ingiusto nell’applicazione. Questa forma non incentiva tanto a fare di più e meglio quanto a preoccuparsi di «entrare nelle grazie» del dirigente. Ben venga il bonus, ma l’erogazione delle risorse deve avvenire secondo regole non discrezionali e, soprattutto, da contrattare all’interno del Ccnl”, sottolinea Serafini.

Invece, per quanto riguarda la valutazione, per il leader di Snals Confsal vanno apportate delle modifiche, “per evitare la possibilità, oggi reale, che i docenti vengano condizionati in vista del parere che su di loro potrà essere espresso. Inoltre, deve prevedere non solo compensi a carattere accessorio ma accelerazioni di carriera, oltre all’attuale progressione di carriera, per la quale siamo sempre stati favorevoli, perché l’esperienza è un valore indiscutibile. La valutazione, pertanto, va fatta in modo serio e da soggetti competenti”. In quest’ottica, per Serafini, è auspicabile individuare le criticità dell’Invalsi, e correggere per non bruciare un sistema di valutazione delle scuole che, se sfruttato bene, può fornire indicazioni importanti sull’istruzione italiana.

Infine, l’intervento di Evira Serafini tocca il tema delle pensioni, sul fatto che non si riesca a favorire il naturale ricambio generazionale: “una scuola seria non può accettare l’attuale situazione. Va favorito il graduale ricambio generazionale, realizzando l’incontro armonico tra esperienza ed entusiasmo tipicamente giovanile. La politica e l’amministrazione colgano questo nostro appello per riscrivere anche in occasione del rinnovo contrattuale norme e regole equilibrate, volte a creare le giuste condizioni di lavoro per il personale e favorire un clima disteso negli istituti. In definitiva, norme e regole più serie”.

Quanto detto dalle dichiarazioni del segretario Snals-Confsal, porta a riflettere su un punto fondamentale: rimettere il docente al centro della pubblica istruzione!

 

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