Home Personale Bonus premiale, ripartono le proteste

Bonus premiale, ripartono le proteste

CONDIVIDI

Riprende in diverse scuole italiane la protesta contro l’attribuzione del “bonus premiale” previsto dalla legge 107.
L’occasione è data anche da fatto che quest’anno si devono rinnovare i comitati di valutazione.

Il caso dell’IC Capponi di Milano

Per esempio, al comprensivo “Capponi” di Milano (ne dà notizia il segretario nazionale Unicobas Stefano d’Errico) è stata approvata dal collegio dei docenti una mozione contraria alla elezione del Comitato.
Gli insegnanti che hanno sottoscritto e approvato la mozione fanno rilevare che il sistema di valutazione previsto dalla legge 107 “comporta uno sterile aumento della competizione individuale tra i docenti, mentre al contrario una scuola di qualità ha bisogno di effettiva collegialità e cooperazione”
“Un siffatto meccanismo di valutazione – si legge ancora nella mozione – spingerebbe i docenti ad uniformare l’attività didattica adattandola a priori ai criteri prestabiliti, sacrificando di fatto la pluralità e la libertà d’insegnamento, nonché le reali e specifiche peculiarità della singola classe e dei singoli alunni”.

A partire da quest’anno l’erogazione del bonus premiale rientra fra le materie oggetto di contrattazione di istituto, come è previsto dal CCNL siglato nell’aprile scorso.
In realtà il CCNL non elimina il potere del comitato di valutazione di fissare i criteri per l’erogazione del bonus  e si limita a prevedere che RSU e dirigente scolastico definisca congiuntamente limiti massimi e minimi dei premi stessi.
L’attribuzione del bonus continua a restare prerogativa esclusiva del dirigente scolastico ed è proprio questo che l’Unicobas e tutti gli altri sindacati di base continuano a contestare.