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Concorso abilitante 2020, che fine hanno fatto i 15 euro di contributo versati da più di 100 mila candidati per una procedura mai partita?

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Il Ministero ha incassato più di 1 milione e mezzo di euro per un concorso mai svolto con più di 100 mila candidature, i docenti vanno risarciti.

A dirlo è la UIL Scuola, che chiede conto al Ministero del contributo di segreteria versato per la partecipazione alla procedura selettiva di cui al Decreto 497/2020 per il conseguimento dell’abilitazione. Concorso che non si è mai svolto perché sostituito dai nuovi percorsi abilitanti.

Il Sindacato ricorda che al concorso, si erano iscritte due categorie di docenti:

  • i docenti non di ruolo, che potevano partecipare se in possesso del titolo di studio specifico per la classe di concorso richiesta e con almeno tre anni di servizio prestato sia nella scuola statale che in quella paritaria, anche non consecutivi, di cui almeno uno nella classe di concorso prescelta.
  • i docenti di ruolo nella scuola dell’infanzia e primaria, nonché nella scuola secondaria di primo e secondo grado, purché avessero il titolo di studio coerente con la classe di concorso richiesta.

Questi docenti avevano presentato le relative domande di partecipazione entro il 15 giugno 2020, pagando anche il previsto contributo di segreteria di 15 euro. In totale, sono state più di 100 mila le candidature, con “un accumulo di un milione e mezzo di euro, somma di cui si sono perse le tracce e che non è stata restituito“.

Da più di tre anni i docenti candidati – chiarisce il Segretario generale Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile – aspettano ancora di sapere se sarà restituito l’importo versato per un concorso bandito nel 2020 e mai espletato perché sostituito, successivamente, dai nuovi percorsi abilitanti“.

Il Sindacato dunque chiede al Ministero quali iniziative intenda intraprendere e, in assenza di risposta, comunica che
avvierà un’azione giudiziaria.