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Concorso dirigenti scolastici, a parità di punti scatta precedenza di genere. Tale norma va rivista.

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Sulle cosiddette quote blu per il prossimo concorso per dirigenti scolastici, volto a premiare i maschi sulle femmine a parità di punteggio, intervengono il Segretario generale della UIL Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, e Paolino Marotta dell’ANDIS. Il sindacalista della UIL Scuola parla di questa norma come un vero e proprio passo indietro che sembra appartenere a un’era ormai superata, mentre il Preside Marotta scrive, in un post Facebook, la seguente frase: “Questa non se l’aspettava nessuno…Questa non se l’aspettava nessuno”.

Bozza bando concorso per dirigenti scolastici

La bozza del bando del prossimo concorso per i dirigenti scolastici all’articolo 10 prevede: «All’esito della procedura concorsuale,(…) a parità di punteggio complessivo (…), considerate le percentuali di rappresentatività di genere di ciascuna regione (…), che il titolo di preferenza sia in favore del genere maschile».

Quote blu non piacciono

Non piacciono alla Uil scuola le cosiddette quote blu con le quali, a parità di punteggio nei concorsi per la scuola, prevale il genere maschile. “Si tratta ancora di una bozza e non di un decreto ufficiale, ma rivendicheremo nei prossimi incontri una revisione”, spiega il sindacato, secondo il quale “Un miope copia incolla mette in relazione due disposizioni normative diverse. La prima che disciplina la rappresentatività di genere (DPR n.82 del 16 giugno), la seconda che regolamenta il prossimo concorso per dirigenti scolastici. Il risultato di questa sovrapposizione tutta burocratica ci fa fare un passo indietro che sembra appartenere a un’era ormai superata”.

Esperienza, capacità e attitudini

Una previsione, per Giuseppe D’Aprile, “che niente ha a che fare con l’equilibrio di genere che introduce meccanismi di falsa uguaglianza, che non tiene in nessun conto
dell’esperienza, della capacità e delle attitudini. Pensare di creare una perequazione al contrario, indicando il genere maschile come da preferire, introduce nella scuola una
diversificazione di genere della quale non si sente assolutamente il bisogno. A prescindere dalla parità di genere la professionalità del personale della scuola non si può misurare in base al sesso. Si tratta ancora di una bozza e non di un decreto ufficiale, ma rivendicheremo nei prossimi incontri una revisione”.