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Condannato preside per mobbing

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Nella morsa del preside, verrebbe da dire, se il docente non si fosse finalmente ribellato, rivolgendosi alla giustizia che gli ha riconsegnato l’onorabilità messa a rischio dal dirigente.
L’insegnante addirittura è stato costretto ad andare in pensione per evitare le vessazioni, mentre il dirigente aveva avuto problemi con la giustizia: era già stato trasferito ed era stato già condannato in primo grado per diffamazione aggravata nei confronti dello stesso docente di Italiano e Storia.
E così il giudice del tribunale civile di Torre Annunziata lo ha condannato al risarcimento del danno per 50.564 euro, più 4.053 euro di patrimoniale e 7.500 per le spese legali. Secondo quanto appreso, il mobbing sarebbe partito nel 2008 da un altro istituto superiore dove da poco si era insediato il dirigente.
Oltre a note “infamanti” per l’accusa, mai notificate e acquisite dal docente solo presso la Direzione scolastica per la Campania, una relazione negativa lo accusava in occasione di una proposta di onorificenza dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Miur.
In più al prof venivano assegnati carichi di lavoro spropositati, addebitati permessi di uscite anticipate o posticipate mai chiesti, non rilasciato l’attestato di aggiornamento svolto, fino alla revoca dell’incarico di portavoce del sindaco di Torre del Greco per mancato nulla osta del preside. Stufo della situazione il docente ha preso provvedimenti e si è visto riconosciuti i suoi diritti attraverso il Tar Campania che ritenne “illegittimi i provvedimenti assunti dal preside”, e la sentenza è passata in giudicato. Per questo ruolo il preside aveva scritto perfino al procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, sostenendo che il prof espletasse l’ incarico illegittimamente, ed è stato nuovamente rinviato a giudizio per diffamazione aggravata in atti pubblici, il processo a marzo 2014. Il dirigente è imputato anche in un processo per diffamazione aggravata in atti pubblici ai danni di altri docenti.